Leader mondiali nella campagna vaccinale, con una media di 3 milioni di dosi somministrate ogni giorno, gli Stati Uniti corrono spediti verso le riaperture.
Dietro al rifiuto del vaccino anti-Covid, in realtà, ci sono soprattutto timori sui suoi effetti a lungo termine: ad alimentare la diffidenza sarebbe la rapidità con cui i sieri sono stati sviluppati. Il dipartimento della Difesa conta su circa 2,2 milioni di uomini sul campo in tutto il mondo. Un calo di 10 punti percentuali nel tasso di accettazione del vaccino significa 220.000 persone non protette dal Covid. Numeri che minacciano l'intero corpo militare statunitense, che da inizio pandemia non è stato risparmiato da focolai anche importanti.
Per questo negli Usa si discute di rendere il vaccino obbligatorio per i militari. Una proposta in questo senso è stata inoltrata il mese scorso a Joe Biden da un gruppo di legislatori democratici che nella lettera inviata al presidente Usa parlano espressamente di «disinfomazione e scetticismo vaccinale», alla base dell'alto tasso di rifiuto dei farmaci anti-Coronavirus.
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