Ci sarebba una svolta nelle indagini sull'omicidio di Mariam Moustafa, la 18enne italo-egiziana, morta a marzo a Nottingham dopo una brutale aggressione di una gang di sole ragazze. L'omertà del branco autore del pestaggio, infatti, starebbe cominciando a vacillare. Lo sottolinea oggi la stampa locale all'indomani della prima apparizione alla sbarra, dinanzi a un giudice della Nottingham Magistrates Court, delle sei imputate: cinque minorenni la cui identità resta riservata in base alla legge britannica e la 19enne Mariah Fraser.
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Il gruppo si è infatti sfaldato adottando strategie difensive diverse. Due adolescenti, di 15 e 17 anni, si sono dichiarate colpevoli sperando di guadagnarsi qualche attenuante e andranno incontro al verdetto del giudice Tim Spruce per la definizione della pena tra un mese. Una seconda 15enne s'è invece proclamata innocente, anche a rischio di una sentenza più severa laddove non fosse creduta.
Mentre la Fraser, una terza 15enne e un'altra 17enne hanno preso tempo, chiedendo un rinvio, e sono state riconvocate per il 25 ottobre quando dovranno obbligatoriamente rispondere alla domanda se si considerano colpevoli o innocenti.
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Venerdì 28 Settembre 2018Mohamed Moustafa, padre di Mariam, dopo aver presenziato alla prima udienza ha fatto sapere ai giornalisti che intende esserci pure il 25: «Farò del mio meglio per avere giustizia per mia figlia», ha detto con la voce rotta dalla sofferenza.