Il Madagascar vive quella che può essere definita la prima carestia causata dai cambiamenti climatici.
Il Madagascar, la quarta più grande isola del mondo, possiede un ecosistema unico che comprende piante e animali che non si trovano in nessun altra parte del mondo. Normalmente il Paese vive una stagione secca da maggio a ottobre e una stagione delle piogge che inizia a novembre. I cambiamenti climatici hanno modificato questo ciclo naturale danneggiando irrimediabilmente i piccoli agricoltori. E secondo il Programma Alimentare Mondiale il dramma che si vive in Madagascar potrebbe riguardare presto altri Paesi se non ci si prepara a reagire agli shock climatici. È dunque importante usare l'opportunità della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26, che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre, perchè i governi si concentrino sulla gestione del rischio piuttosto che sulla risposta alle crisi. Secondo il Wfp, infatti, è importante dare priorità ai finanziamenti per i programmi di adattamento al clima, per aiutare i paesi a mettere in atto un migliore sistema di gestione del rischio. «Se non di fa nulla - conclude il Wfp - la fame aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici».
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