A due giorni dal 25° anniversario della morte di Lady Diana (31 agosto 1997), Jean-Francois Musa (63 anni), gestore negli anni '90 di Etoile Limousines, l'agenzia dove venne noleggiata la Mercedes-Benz S280 su cui viaggiava la principessa del Galles la sera in cui avvenne l'incidente mortale sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi, avrebbe chiesto alle autorità francesi di riavere indietro l'auto essendone ancora legalmente il proprietario.
L'auto su cui viaggiava Lady Diana
L'auto in tutti questi anni è stata protagonista di svariate teorie secondo le quali l'incidente non sarebbe stato una fatalità, ma qualcosa di orchestrato per uccidere Diana. Oggi gli esperti ritengono che i resti dell'auto potrebbero valere addirittura 10 milioni di sterline.
Due anni dopo il tragico evento, mentre le indagini sulla morte erano in corso, parti dell'auto incidentata andarono distrutte in un incendio misterioso che le autorità francesi tennero nascosto per diverso tempo. La notizia fu scoperta dallo stesso Mirror ben sette anni dopo, l'incendio risaliva al maggio del 1999. A bruciare fu lo sportello anteriore destro, il quale secondo i primi rilevamenti, recava tracce di una botta laterale data da una Fiat Uno bianca. Quando il celebre giornale inglese riportò la notizia dell'incendio nel deposito della polizia, ci vollero tre mesi prima che il procuratore generale francese, Sylvie Petit-Leclair, ammettesse che l'incendio era avvenuto, affermando però a più riprese che le fiamme furono totalmente accidentali.