Le ultime immagini di Kyal Sin, soprannominata Angel, la ritraggono sdraiata in mezzo a una strada di Mandalay, stretta a un gruppo di compagni, nel tentativo di sfuggire alle pallottole sparate ad altezza d'uomo dalla polizia del Myanmar. Ha gli occhi sbarrati, pieni di terrore. Indossa una maglietta con la scritta Everything will be ok, andrà tutto bene. E invece la giornata finisce con un massacro: la diciannovenne viene centrata da un proiettile alla testa e muore, come almeno altri 37 manifestanti, uccisi in varie città del Myanmar mercoledì, un massacro del quale soltanto ieri si è capita l'entità.
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IL FUNERALE
Ieri una folla immensa si è ritrovata per il funerale di Kyal Sin, che i birmani hanno proclamato sui social eroina della resistenza non violenta invocata dalla leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi (agli arresti domiciliari). Quando è stata colpita, l'unica protezione di Kyal Sin era una maschera, contro i lacrimogeni. Ma la ragazza aveva provveduto a postare su Facebook il suo gruppo sanguigno, nel caso avesse avuto bisogno di trasfusioni, e la sua volontà di donare gli organi, qualora fosse rimasta uccisa.
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LE MINACCE
Un'organizzazione non governativa locale Mido - ha scoperto oltre 800 video-minacce di morte lanciate da poliziotti e militari via TikTok. In uno dei filmati si vede un soldato in divisa puntare il fucile verso la telecamera e avvertire: «Se volete diventare dei martiri, esaudirò il vostro desiderio». La brutalità di questa repressione che negli ultimi tre giorni ha causato una cinquantina di morti, centinaia di feriti e arresti, è spiegabile solo col tentativo di terrorizzare il movimento. L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha invitato i militari a «fermare le loro feroce repressione contro dimostranti pacifici». Ieri si sono ripetute manifestazioni oltre che a Mandalay, nella capitale amministrativa Yangon e in diversi altri centri, dove la polizia ha nuovamente disperso i dimostranti a fucilate. A Yangon un centinaio di poliziotti hanno disertato, entrando nel movimento di disobbedienza civile. Prime crepe in una giunta isolata e nervosa? Troppo presto per dirlo. Per oggi è prevista una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Myanmar. L'Amministrazione Biden si è detta «scioccata» dalla repressione in corso e ha invitato la Cina paese confinante e primo partner commerciale del Myanmar a svolgere un ruolo «costruttivo».
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