Isis, la lista del terrore: nomi e indirizzi di funzionari e 007 Usa: «Scovateli e uccideteli»

Lunedì 23 Novembre 2015 di Federica Macagnone
Isis, la lista del terrore: nomi e indirizzi di funzionari e 007 Usa: «Scovateli e uccideteli»
Una lista di persone “ricercate per essere uccise”. Un gruppo di hacker affiliati allo Stato Islamico ha pubblicato on line, sabato notte, un elenco di nomi e indirizzi di funzionari ed ex ufficiali del governo degli Stati Uniti, accompagnandolo con un solo invito: scovarli per ucciderli.



Secondo Vocativ, il sito di informazioni che ha dato la notizia, gli obiettivi indicati sarebbero membri della U.S Defense Intelligence Agency, dell'FBI, della CIA, del Centro Nazionale Antiterrorismo, della Guardia Nazionale, organizzazioni e agenzie. Insieme a questi, è stata divulgata una serie di nomi, indirizzi e foto di soldati americani che hanno prestato servizio in Kuwait, Qatar, Iraq e Afghanistan.



In un video pubblicato su un altro account, ma che è stato «presumibilmente prodotto da hacker dell'Isis», un gruppo di jihadisti dichiara che qualsiasi Paese che combatte contro lo Stato islamico è un obiettivo da colpire. «Noi vi spiamo, prendiamo le vostre informazioni – dichiarano nella clip – le notizie sulle vostre famiglie, i vostri segreti non sono più al sicuro». Dopo la pubblicazione della clip, l'account è stato rimosso.



Dopo gli attacchi di Parigi, lo Stato islamico ha irrobustito la sua campagna di propaganda on line con video in cui si inneggia al buon lavoro compiuto dai terroristi nella Capitale francese e nuove minacce rivolte direttamente a Francois Hollande e Barack Obama: uno strategia capillare per instillare paura nell'ambito di una tattica del terrore che va avanti da mesi.



Il precedente. A marzo un gruppo chiamato “Divisione Hacker dello Stato islamico” aveva pubblicato una “Kill List” con immagini, indirizzi e nomi di 100 militari americani. I jihadisti, all'epoca, dichiararono di essere giunti a quelle informazioni dopo aver violato il database del Dipartimento della Difesa, ma, in realtà, le notizie pubblicate erano facilmente rintracciabili on line. All'indomani della pubblicazione, enti militari, come Esercito e Marines, hanno emesso una serie di raccomandazioni al proprio personale su come mantenere private le informazioni sui social media.
Ultimo aggiornamento: 14:26

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