Cercare moglie in Iran? Per ridurre il calo demografico i Mullah varano l'app per incontri Hamdam, tutte le altre sono illegali

Giovedì 15 Luglio 2021 di Franca Giansoldati
Cercare moglie in Iran? Per ridurre il calo demografico i Mullah varano l'app per incontri Hamdam, tutte le altre sono illegali

La Repubblica Islamica dell’Iran teme fortemente lo spettro di un calo demografico e corre ai ripari. Per combatterla ha inventato una app di incontri. L’idea uscita dal cilindro dei vertici dello Stato a maggioranza sciita è di diffondere tra i ragazzi una piattaforma certificata che serve a trovare moglie, in pratica una sorta di Tinder o OkCupid, solo che stavolta il sito di incontri è benedetto dallo Stato secondo gli standard religiosi vigenti, ed è stato pensato per essere eticamente compatibile con la linea morale dettata dai Guardiani della Rivoluzione. 


In modo clandestino, tra i giovani iraniani circolano già delle app per incontri anche se sono vietatissime perché, agli occhi dei Mullah, alimentano libertà e modi di vivere peccaminosi di stampo occidentale.

Per arginare questa deriva e, soprattutto, davanti al fatto che le giovani coppie sono sempre più orientare a fare meno figli, che si sposano più tardi, la televisione ha dato l’annuncio strabiliante: da ora in poi si potrà trovare l’anima gemella attraverso una app eticamente approvata. Si chiama Hamdam, che in farsi significa compagno, partner, e di fatto permette agli utenti di «cercare e scegliere la futura anima gemella».

 
CUORI SOLITARI
Hamdan di fatto è l’unica piattaforma di questo tipo che si potrà usare anche perché, ha spiegato il capo della polizia del cyberspazio iraniano, il colonnello Ali Mohammad Rajabi, sarebbe l’unica. Tutte le altre app di incontri a parte Hamdan sono considerate illegali. Se si usano e si viene scoperti si passano i guai seri. 
La app approvata dai Mullah è stata sviluppata dall’Istituto Culturale Tebyan, un organismo che fa parte dell’Organizzazione della Propaganda Islamica. Si basa su algoritmi che attraverso dati incrociati aiuteranno ad individuare gli scapoli pronti ad un matrimonio e a metter su famiglia una ragazza. Il responsabile dell’Istituto Tebyan, Komeil Khojasteh, ha ripetuto che l’obiettivo è di mettere a freno la distruzione della famiglia tradizionale «purtroppo minacciata da modelli occidentali. Indebolire la famiglia è l’obiettivo del demonio, e i nemici dell’Iran cercano ovviamente di imporre le loro idee».

 
Di conseguenza la strategia politica dei vertici iraniani è di strutturare famiglie inossidabili, tradizionali, «sane». Gli utenti che si iscrivono devono certificare la propria identità ed effettuare un lungo test psicologico che serve a mettere a fuoco la personalità del richiedente e collegarla a quella di una ragazza. Le domande sono le più varie e servono a creare un possibile link che potrebbe portare ad un incontro. Fino a qui il meccanismo non si discosta molto dalle app come Tinder, salvo che in Iran l’incontro viene filtrato dalla presenza perenne di consulenti di coppia, figure specializzate a facilitare l’amalgama tra i ragazzi. Da questo passaggio si arriva a quello successivo perché se per caso dovesse funzionare l’incontro e si dovesse arrivare ad un matrimonio i consulenti continueranno ad affiancare marito e moglie per ben quattro anni dopo il fatidico ‘si’, svolgendo indirettamente una sorta di controllo sul buon esito della operazione che, in fin dei conti, consiste nel far riprodurre i coniugi.

 
PARLAMENTO
La pubblicità che è stata fatta alla tv iraniana ha anche sottolineato che l’iscrizione alla piattaforma per cuori solitari è gratuita poiché la struttura organizzativa di Hamdan si alimenta con finanziamenti esterni, che non sono stati specificati. Probabilmente governativi.


A marzo il Parlamento iraniano dominato dai conservatori ha approvato una legge per la «crescita della popolazione e il sostegno alle famiglie» che prevede un pacchetto di incentivi finanziari per le giovani coppie che decidono di avere più di due figli, oltre che di limitare l’accesso all’aborto. Ora il provvedimento legislativo attende l’approvazione del Consiglio dei Guardiani il cui compito è di controllare la conformità con la legge islamica e la costituzione. 
 

Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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