La missione esplorativa del diplomatico Robert Serry in Ucraina finita fra le minacce. L’inviato delle Nazioni Unite,
un ex ambasciatore olandese, è stato circondato da una folla di circa 15 uomini, alcuni armati, che cercavano di intimidirlo. Serry era appena uscito da una base navale ucraina nella città di Simferopol. Non aveva scorte armate, in quanto la sua missione voleva essere solo ed esclusivamente diplomatica, ed era mirata a creare le basi per un dialogo fra le diverse parti. Ma invece che dialogare, la folla gli ha gridato di andarsene.
Al Palazzo di vetro dell’Onu, le versioni offerte dell’incidente sono lievemente diverse da quelle che sono esplose a caldo sulla stampa mondiale: secondo un briefing tenuto in collegamento telefonico da Kiev da vicesegretario delle Nazioni Unite Jan Eliasson, Serry non è stato rapito. E’ vero invece che i più facinorosi nella folla volevano caricarlo su un’auto e portarlo – così sostenevano – all’aroporto. Ma il diplomatico olandese si è rifiutato di infilarsi in quell’auto, e invece si è allontanato a piedi. Con lui c’era il giornalista James Mates con la troupe della tv britannica ITV, che lo hanno seguito. Il gruppetto ha trovato rifugio in un caffè, davanti alle porte del quale si è formata una folla minacciosa che continuava a gridare “Putin! Putin! Putin!”.
Secondo Eliasson, tuttavia, sia Serry che i giornalisti di Itv sono riusciti ad allontanarsi dal caffè dall’uscita posteriore. Il vicesegretario ha assicurato che Serry «è in buone condizioni fisiche», e che si sarebbe diretto all’aeroporto per prendere un volo per Kiev, e qui incontrarlo e fare il punto della situazione: «Questa azione di intimidazione va seriamente condannata» ha detto Eliasson.
Serry era stato scelto per la missione esplorativa perchè è stato il primo ambasciatore olandese in Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Ha 63 anni. Alle Nazioni Unite è incaricato di coordinare il processo di pace del Medio Oriente.
Ultimo aggiornamento: 19:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA un ex ambasciatore olandese, è stato circondato da una folla di circa 15 uomini, alcuni armati, che cercavano di intimidirlo. Serry era appena uscito da una base navale ucraina nella città di Simferopol. Non aveva scorte armate, in quanto la sua missione voleva essere solo ed esclusivamente diplomatica, ed era mirata a creare le basi per un dialogo fra le diverse parti. Ma invece che dialogare, la folla gli ha gridato di andarsene.
Al Palazzo di vetro dell’Onu, le versioni offerte dell’incidente sono lievemente diverse da quelle che sono esplose a caldo sulla stampa mondiale: secondo un briefing tenuto in collegamento telefonico da Kiev da vicesegretario delle Nazioni Unite Jan Eliasson, Serry non è stato rapito. E’ vero invece che i più facinorosi nella folla volevano caricarlo su un’auto e portarlo – così sostenevano – all’aroporto. Ma il diplomatico olandese si è rifiutato di infilarsi in quell’auto, e invece si è allontanato a piedi. Con lui c’era il giornalista James Mates con la troupe della tv britannica ITV, che lo hanno seguito. Il gruppetto ha trovato rifugio in un caffè, davanti alle porte del quale si è formata una folla minacciosa che continuava a gridare “Putin! Putin! Putin!”.
Secondo Eliasson, tuttavia, sia Serry che i giornalisti di Itv sono riusciti ad allontanarsi dal caffè dall’uscita posteriore. Il vicesegretario ha assicurato che Serry «è in buone condizioni fisiche», e che si sarebbe diretto all’aeroporto per prendere un volo per Kiev, e qui incontrarlo e fare il punto della situazione: «Questa azione di intimidazione va seriamente condannata» ha detto Eliasson.
Serry era stato scelto per la missione esplorativa perchè è stato il primo ambasciatore olandese in Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Ha 63 anni. Alle Nazioni Unite è incaricato di coordinare il processo di pace del Medio Oriente.
