Non bastava il Covid a preoccupare l'India. Il Paese, martoriato dall'epidemia, è alle prese con il ciclone tra i più violenti degli ultimi trenta anni: si chiama Tauktae e ha già causato almeno otto vittime negli stati di Kerala, Karnataka e Goa nel weekend oltre a 150 mila persone evacuate dalla Protezione Civile locale.
Il ciclone ha sorpassato nelle scorse ore Mumbai, dove il Dipartimento meteorologico indiano aveva innalzato l'allerta da verde ad arancione, colpendo i quartieri più vicini alla costa con precipitazioni torrenziali, inondazioni e black-out di varie ore in numerose aree della città.
Nel weekend, passando sopra Goa e le coste meridionali del Maharashtra, il ciclone ha fatto contare almeno otto vittime. Questa mattina, con una complessa operazione di salvataggio che ha coinvolto lance veloci ed elicotteri della Marina Militare e della Guardia Costiera sono stati tratti in salvo nove marinai del rimorchiatore Coromandel Support, in panne per le onde davanti al porto di Mulkhi Rock sulle coste del Karnataka. Il Dipartimento Meteorologico informa che Tauktae, che sta correndo con una velocità del vento al suolo di 155-165 chilometri l'ora, e raffiche fino a 185, potrebbe essere uno dei più intensi degli ultimi trenta anni sulle coste indiane del Mar Arabico. Nel maggio del 2020 si abbatté sulle coste est dell'India e sul Bangladesh il ciclone Amphan, che solo in India causò 110 morti.