Incinta al primo colpo con l'inseminazione artificiale fai da te. È la storia di Bailey Ennis, 24enne di Londra che lo scorso 2 luglio è diventata mamma. Bailey ha selezionato un candidato su un sito di donatori di sperma, ha acquistato un kit fai-da-te per l'inseminazione su internet e poi ha seguito le istruzioni (con il supporto del donatore che si è offerto di aiutarla). Così è rimasta incinta al primo tentativo ed è nato Lorenzo: «Avere un bambino da sola è stata la cosa migliore che abbia mai fatto» ha detto la ragazza. L'inseminazione fai da te è un metodo molto più economico rispetto alla scelta di un processo seguito in clinica. Tuttavia non è esente da rischi, anche legali.
La scelta del donatore
«È da quando sono adolescente che desidero diventare mamma, e come donna gay, ho sempre saputo che sarebbe stato un caso di inseminazione artificiale.
Il kit fai-da-te
Dopo aver raggiunto un accordo, la ragazza ha acquistato il kit online per l'inseminazione e ha invitato il donatore a casa sua. Lui ha portato la sua donazione e poi l'ha aiutata a seguire le istruzioni. Dopo poche settimane è arrivata la conferma: Bailey era incinta.
I rischi dell'inseminazione fai da te
Questo tipo di fecondazione è scelto soprattutto da donne che vogliono rimanere incinta pur essendo single e senza avere relazioni o rapporti intimi, ma anche da coppie che scoprono un'infertilità maschile e non hanno le risorse economiche per affrontare un percorso di fecondazione assistita in clinica (che può costare fino a 3mila euro).
L'acquisto di kit fai da te per l'inseminazione artificiale è legale in Italia dopo la liberalizzazione della fecondazione eterologa, sancita di fatto nel 2014 dalla Corte Costituzionale. Tuttavia si tratta di una procedura che presenta diversi rischi. Dal punto di vista medico le inseminazioni effettuate in un centro specializzato di fertilità hanno una probabilità di gravidanza che triplica i trattamenti fatti in casa. Dal punto di vista legale, il richio è che il donatore avanzi diritti legali sul bambino. Le cliniche specializzate invece controllano i donatori da punto di vista medico e psicologico, e tutelano la mamma, assicurando che il donatore non abbia diritti legali sul bambino. Un problema che però per Ennis non si pone: la ragazza ha già detto che il donatore potrà conoscere lorenzo quando vorrà, in qualunque momento della sua vita. E l'uomo si è già reso disponibile ad aiutarla ad avere un altro bambino.