Aereo abbattuto, Putin è sempre più isolato: possibile l’esclusione da G20

Domenica 20 Luglio 2014 di Anna Guaita
Vladimir Putin
NEW YORK - Sono momenti cruciali questi per Vladimir Putin. Il presidente russo non era mai stato così isolato e preso di mira. Gli potrebbero perfino ritirare l'invito al G20 di Brisbane in Australia il prossimo novembre.



A sentire i leader europei, a Putin non resta che «un'ultima possibilità» per riconquistare l'approvazione mondiale: lo hanno detto non solo il presidente Barack Obama venerdì nel suo discorso alla Casa Bianca, ma anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier olandese Mark Rutte e il collega britannico David Cameron. Se Putin dovesse «fare ciò che deve fare, e davvero aiutare a risolvere la crisi», come ha suggerito Rutte, sarebbe ancora possibile che la Russia non restasse «isolata dal mondo intero» come prevede invece il segretario del Pentagono Chuck Hagel.



OBAMA

L'abbattimento dell'aereo della Malaysia ha scosso le coscienze di tutti, anche di quanti in Europa avevano resistito alle pressioni di Barack Obama perché Mosca venisse punita con severe sanzioni economiche per il suo supporto della crisi ucraina. Ieri il premier Cameron ha detto a Rutte che forse l'Unione Europea dovrebbe «riprendere in considerazione» la possibilità di adottare quelle sanzioni. E mentre Angela Merkel ammonisce che «Mosca ha un'ultima possibilità di dimostrarci che davvero vuole trovare una soluzione.



È il momento di valutare cosa potrebbe succedere se non fermassimo l'escalation», un suo influente compagno di partito, il portavoce per gli affari esteri, Karl Georg Wellmann, è più pessimista e dichiara senz'altro che «la fase dell'illusione di poter trovare un accordo diplomatico con la Russia è finita». Gli fa eco in Olanda il consigliere per la politica estera ed ex ministro, Joris Voorhoeve, secondo il quale «c'è oramai diffusa una diffidenza troppo forte nei confronti di Putin».



Il premier australiano Tony Abbott, piangendo i 27 concittadini che hanno perso la vita insieme a olandesi, malesi, indonesiani, inglesi, belgi, filippini, tedeschi, francesi sul volo condannato, ha ventilato la possibilità di punire la Russia ritirando l'invito per la partecipzione al summit del G20 il prossimo novembre. Abbott ha precisato che una simile decisione non può venire solo da lui, ma ha anche aggiunto che il suo Paese deve «reagire alla tragedia con forza e con rispetto di sé».



LA RISPOSTA DEL CREMLINO

Da Mosca, Putin risponde alle critiche e alle minacce con evidente rabbia. Non si spiega altrimenti la decisione di imporre delle sanzioni contro gli Stati Uniti, scegliendo come bersagli alcuni militari che hanno lavorato e «torturato i prigionieri» nel carcere di Guantanamo a Cuba. È fin troppo trasparente il tentativo del leader russo di riportare alla mente del pubblico mondiale i problemi mai risolti e profondamente imbarazzanti che Obama continua ad avere sul collo.



Il segretario di Stato John Kerry e il suo collega russo Sergey Lavrov hanno comunque tentato di volare al di sopra delle accuse e delle proteste. I due notoriamente si rispettano, anche se non riescono quasi mai a ottenere di portare davvero a compimento quel che si promettono nei loro incontri a quattr'occhi. Ieri ad esempio si sono ripromessi di «usare la propria autorità e influenza in Ucraina per mettere fine alle ostilità». Non ci resta che aspettare, per vedere se questa volta le loro reciproche promesse si materializzeranno.
Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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