Usa, Washington Post svela rapporto Cia: «La Russia è intervenuta per far vincere Trump». La replica: «E' ridicolo»

Sabato 10 Dicembre 2016 di Federica Macagnone
Usa, Washington Post svela rapporto Cia: «La Russia è intervenuta per far vincere Trump». La replica: «E' ridicolo»
12
L'ombra degli hacker russi aleggia sul risultato delle elezioni americane. La Cia ha concluso, in una valutazione segreta, che Mosca è intervenuta nelle elezioni Usa per aiutare Donald Trump a conquistare la presidenza. Ad anticipare le conclusioni del rapporto sugli attacchi hacker pre-elezioni commissionato da Barack Obama è stato il Washington Post. Gli 007 Usa hanno individuato persone legate al governo russo che hanno fornito a Wikileaks migliaia di email hackerate ai danni del partito democratico e di altre organizzazioni, compreso il presidente della campagna di Hillary Clinton, John Podesta.

Le fonti del giornale hanno descritto le persone legate al governo russo come individui noti alla comunità dell'intelligence e facenti parte di una più vasta operazione per spingere Trump e minare le possibilità della sua rivale Hillary Clinton. «È opinione della comunità di intelligence che l'obiettivo della Russia fosse favorire un candidato rispetto a un altro, aiutare Trump ad essere eletto - ha confidato un alto dirigente Usa informato della presentazione dell'esito degli accertamenti fatta ad alcuni senatori americani - Questa è l'opinione dominante».
Venerdì il presidente Barack Obama aveva disposto «un riesame completo di quanto accaduto durante il processo elettorale del 2016», come ha spiegato la consigliera per la sicurezza nazionale, Lisa Monaco, chiedendo un rapporto esaustivo prima che lasci la Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.

Si prospetta, dunque, uno scontro aspro tra la Cia e Trump. Dura la replica del team del tycoon che ha respinto le accuse contenute nel rapporto degli 007. «Della Cia - si legge in una nota - fanno parte le stesse persone che dicevano che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa». Argomento poi rivelatosi falso e che servì a George W. Bush per invadere l’Iraq nel 2003. «Le elezioni si sono concluse molto tempo fa - continua - ...è ora di guardare avanti e “Rifare grande l'America”», conclude citando il motto della campagna elettorale.
Questa settimana era stato lo stesso Trump a respingere l'accusa che gli hacker russi potrebbero aver influito sulla sua elezione. «Io non credo che abbiano interferito – ha detto il tycoon al Time - Gli hacker potrebbero essere la Russia, potrebbe essere la Cina e potrebbe essere un ragazzo nella sua casa nel New Jersey».

In una intervista pubblicata questa settimana su Time Donald Trump però afferma ancora una volta di non credere all'interferenza russa nelle elezioni Usa e di ritenere le conclusioni dell'intelligence politicamente motivate. «Questa è diventata una storia ridicola, non un argomento di conversazione. Ogni volta che faccio qualcosa, loro dicono 'Oh, la Russia ha interferito», ha detto.

Durante la campagna elettorale gli hacker russi avrebbero violato non solo il sistema di computer del partito democratico ma anche di quello repubblicano, senza però diffondere nessuna delle informazioni rubate al Grand old Party: lo scrive il Nyt, sostenendo che la conclusione dell'intelligence sul tentativo di Mosca di favorire Donald Trump si basa anche su questa scoperta.
Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci