Come sarà l’auto del futuro? A batterie o a idrogeno? Secondo Hyundai Motors le due tecnologie non sono affatto in conflitto.
È completamente inutile in questa sede cercare di prevedere chi farà più strada, gli accumulatori di energia o le fuel cell. Vediamo invece come il gruppo coreano sta seguendo i due filoni (soprattutto il secondo) per farsi trovare pronto quando sarà il momento opportuno. Hyundai, insieme a Toyota, è il costruttore che più ha creduto in questa tecnologia ed è ben più di un decennio che lo studia senza interruzioni. L’azienda di Seoul si è impegnata a fondo nelle auto, ma soprattutto nei veicoli commerciali e industriali che, con le loro grandi dimensioni, sembrano digerire meglio l’idrogeno che può essere stoccato in serbatoi più capienti. L’H2, infatti, ha il problema dell’altissima pressione a cui deve essere maneggiato, ma non quello del tempo (tallone di Achille delle batterie) impiegando pochi minuti per fare il pieno, più o meno come il gasolio.
Dal 2013 Hyundai produce e commercializza in modo mirato un Suv ad idrogeno (iX35 FC), sostituito cinque anni più tardi (al CES di Las Vegas del 2018) dal più moderno Nexo. La seconda generazione di vetture del gruppo orientale ad idrogeno è un notevole passo avanti da molti punti di vista. È più lunga di quasi 30 cm (arriva a 467), più leggera e più potente, 120 kW e quasi 400 Nm di coppia, rispetto a 100 kW e meno di 300 Nm. Il passo cresce di 15 centimetri, l’accelerazione 0-100 è più rapida di tre secondi (da 12,5 a 9,5 secondi). Soprattutto migliora sensibilmente l’autonomia passata da meno di 600 chilometri ad 800 nel ciclo Nedc, poi riomologati a 666 secondo la più severa Wlpt. In Italia, fino a quest’anno quando è stato inaugurato il secondo, c’era un solo distributore di idrogeno gassoso (700 atmosfere) in provincia di Bolzano e la piccola flotta Hyundai ha mostrato la sua validità proprio il quella regione.
Una iX35 FC consegnata nel 2017 all’Arma dei Carabinieri che opera in zona. Nel 2019 una Nexo, invece, è entrata far parte della flotta di Autostrade del Brennero. Nel 2020, ancora una volta, Andrea Crespi (l’attuale numero uno del marchio nel nostro paese) ha effettuato, sempre in Alto Adige, la consegna più corposa: 10 Nexo alla società del Trasporto Pubblico SASA. Nell’anno che si sta per concludere in Italia sono state targate 7 macchine ad idrogeno, 5 della quali sono state proprio della casa coreana. Il mercato quasi inesistente nella Penisola è molto più corposo in Germania (oltre cento stazioni) e Francia dove sono in corso programmi governativi.
Hyundai già oltre un anno fa ha consegnato la sua millesima Nexo in Europa. Opera con flotte di veicoli da lavoro in Svizzera ed in Austria e, nelle settimane scorse, ha firmato un accordo per fornire sistemi fuel cell per camion raccolta rifiuti con la società tedesca leader continentale del settore. Un’ultima chicca, una “rolling lab” realizzata dalla divisione sportiva N del gigante di Seoul. La Vision 74 è un concept che esalta il meglio dei due mondi, quello delle batterie e quello delle fuel cell, consentendo alla vettura completamente elettrica, ma ibrida di alimentazione, di rifornirsi sia di energia elettrica che di idrogeno per poi utilizzarli separatamente o congiuntamente.