Mosca, il giallo del supermissile: «Progetti rubati dalle spie»

Domenica 22 Luglio 2018 di Giuseppe D'Amato
Mosca, il giallo del supermissile: «Progetti rubati dalle spie»
MOSCA Gli occidentali hanno rubato i documenti del supermissile di Vladimir Putin. Perquisizioni sono in corso in tutte le strutture che hanno lavorato al progetto, che, insieme ad altri paralleli, mira ad ammodernare l'arsenale federale e a far tornare a contare Mosca sui tavoli negoziali internazionali.

I SOSPETTI
Che qualcosa non tornasse, i russi se ne erano accorti subito dopo il famoso discorso del Maneggio, il primo marzo scorso, quando il capo del Cremlino mostrò clamorosamente al mondo le nuove armi con tanto di video tridimensionali. I britannici e gli americani in particolare, per nulla turbati da cotanta dimostrazione di muscoli, reagirono con frasi di circostanza, soprattutto nei riguardi del supermissile, «qualcosa di già visto e sviluppato in tempi sovietici»

LO SCANDALO
Adesso che la vetrina dei Mondiali di calcio è terminata in Russia si torna alla solita vita quotidiana. Così - dopo l'aumento del 2% dell'Iva, la contestata approvazione in prima lettura della riforma delle pensioni (dal 2019 donne più 8 anni di lavoro, uomini più 5) da parte della Duma - è scoppiato lo scandalo spionistico. Come riporta l'influente quotidiano Kommersant l'Fsb, l'ex Kgb, ha perquisito due strutture (legate alla Roskosmos): una a Mosca, l'altra a Koroliovo, la famosa città delle stelle. Una decina di persone sono finite sotto inchiesta e rischiano l'accusa di alto tradimento. Sarebbe stato anche stabilito da dove si è registrata la fuga di informazioni, ma non si sa ancora con precisione cosa sia finito all'estero. Al vaglio dell'Fsb è soprattutto l'operato del direttore di un centro ricerche (Orkk), Dmitrij Pajson, e dei suoi assistenti. Il responsabile per le comunicazioni di Roskosmos, Vladimir Ustimenko, ha confermato quanto sta avvenendo ed ha dichiarato che «il direttore generale Dmitrij Rogozin ha dato istruzione ai suoi addetti di prestare il massimo appoggio agli inquirenti». La stampa federale è certa che l'inchiesta farà saltare non poche teste.

L'ANNUNCIO
Secondo quanto annunciato, il supermissile può volare ad una velocità cinque volte superiore a quella del suono, a Mach 5. Giovedì sera qualche ora dopo che in un discorso ai suoi ambasciatori all'estero Vladimir Putin aveva avvertito la Nato a non allargarsi più ad Est e a non permettere l'adesione all'Alleanza atlantica dell'Ucraina e della Georgia il ministero della Difesa federale aveva diffuso un nuovo video del vettore nelle versioni chiamate Kinzhal ed Avanguard, ambedue capaci di portare testate nucleari. Il primo, già in servizio nel Distretto meridionale precisamente sul Caspio -, è lanciato da un MiG-31 o da un Tu-22M3.

LE POLEMICHE
Stando all'autorevole specialista militare russo, Pavel Felgenhauer, il supermissile non funziona, il video del ministero è propaganda e la spy-story ha una matrice politica. Come lui stesso ha più volte scritto sulla Novaja Gazeta, questa vicenda «segue la tradizione (ndr. sovietica) del trasportare i missili sulla Piazza rossa per farli vedere» e «Vladimir Putin ama queste cose». Allo stesso tempo, sempre per lo specialista militare russo, le Forze armate occidentali hanno la necessità costante di «mettere paura ai loro Parlamenti per ottenere più soldi».
Il Kinzhal sarebbe semplicemente un Iskander (un missile a corto raggio) uno più veloce lanciato da un aereo, ma con il pericolo che il vettore prenda fuoco durante la sua corsa in un raggio non suo e senza la capacità di colpire obiettivi in movimento. L'Avanguard, invece, avrebbe scarsa precisione.

I DUBBI
In estrema sintesi, se le valutazioni di Pavel Felgenhauer sono corrette (ma non è del tutto detto che sia così) il supermissile ad ultrasuoni di Vladimir Putin è tutto un bluff e, a questo punto - se realmente dalla Roskosmos c'è stata questa fuga di informazioni - gli occidentali ne hanno avuto la definitiva certezza. In epoca sovietica vi erano progetti simili a quello ora descritto, ma vennero fermati negli anni Novanta per la mancanza di fondi. Non pare possibile che i tecnici russi - facendo un miracolo in così poco tempo - siano riusciti a realizzare quanto starebbero tentando di fare i loro colleghi occidentali da decenni con molti più capitali a disposizione.
Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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