Haftar bloccato da raid aerei lancia missili su Tripoli: civili uccisi

Domenica 7 Aprile 2019
Libia, raid aerei di Sarraj bloccano l'avanzata delle truppe di Haftar
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Alla periferia est di Tripoli continua la situazione di caos con combattimenti tra le forze di Haftar e quelle di Sarraj. Le notizie si susseguendo in maniera contraddittoria: l'aeroporto, fra i principali obbiettivi dei "ribelli", risulta ancora controllato dal governo della capitale nonostante i proclami di Haftar.

LA CONTROFFENSIVA
L'esercito libico governativo avvia l'operazione "Vulcano di rabbia" contro le truppe fedeli al generale Khalifa Haftar che minacciano Tripoli.

Lo ha annunciato Mohammed Gununu, portavoce delle forze armate, come riferisce il quotidiano Libya Express. «L'esercito libico respinge colpi di stato e militarizzazione dello stato: la Libia sarà sempre uno stato civile e l'esercito lo proteggerà e garantirà la sicurezza della popolazione», ha aggiunto Gununu, aggiungendo che le forze regolari stanno avanzando e prendendo possesso di mezzi impiegati dalle truppe inviate da Haftar. «Questo attacco è sorprendente e ha distrutto le speranze dei libici per la democrazia mentre tutti si stavano preparando per la prossima conferenza nazionale a Ghadames», ha aggiunto.

 


APPELLO DELL'ONU
Un appello a rispettare una «tregua umanitaria» di due ore per consentire «l'evacuazione di feriti e civili» da quattro zone a sud di Tripoli dove ci sono combattimenti è stato lanciato a «tutte le parti militari» dall'Unsmil, la Missione di supporto dell'Onu in Libia. L' «appello urgente», pubblicato sugli account Twitter e Facebook della missione, è per una tregua fra le 16 e le 18 ora locale e italiana a Wadi Al Rabie, al-Kikh, el-Azizia e Qaser Bin Ghashir.

MORTI E FERITI
«Il bilancio degli scontri alla periferia di Tripoli è arrivato finora a 21 morti e 27 feriti»: lo scrive il sito Alwasat citando il portavoce del ministero della Sanità, Amin Mohamed Al Hashmi, il quale ha precisato che fra le vittime ci sono «un medico, un assistente medico» e due altri civili. Ieri sera l'Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar aveva annunciato che, dall'inizio degli scontri, quindi in due giorni, aveva perso 14 militari.



Determinante la copertura aerea che Sarray può garantire alle sue truppe, con un piccolo contingente di Mig21s e di Mi8. L'aviazione militare di Tripoli ha colpito questa mattina nella regione di Wadi Rabea e nell'area dell'ex aeroporto a sud di Tripoli. Lo riferisce il quotidiano Lybia Observer, evidenziando che gli scontri proseguono.


 

Sempre secondo il giornale, le forze di Haftar a loro volta hanno condotto un bombardamento aereo a Naqliya camp sulla strada dell'aeroporto, senza causare vittime. Fonti locali hanno parlato anche di raid aerei in mattinata nell'area di Ain Zhara.

 

MISSILI
«Missili», o quanto meno razzi «Grad» sono stati piazzati dalle forze del generale Khalifa Haftar a Garian, un'ottantina di chilometri in linea d'aria a sud del centro di Tripoli e hanno già colpito. Lo riferiscono due fonti e un sito libico. «Haftar ha piazzato una batteria di missili a Garian e ieri sera è già morta una donna a Wadi el Rabie», ha detto all'Ansa una fonte da Tripoli. Un video con il lancio di «missili Grad» è stato diffuso con un tweet dall'emittente Libya Alahrar Tv.


 Il video, ripreso con un telefonino, mostra il lancio di alcuni razzi accompagnato dal testo «armati appartenenti ad Haftar bombardano sporadicamente la capitale Tripoli con missili Grad». All'Ansa risulta che il dislocamento di «missili» a Garian viene segnalato anche da una fonte militare da Misurata. «La donna uccisa aveva appena partorito e la madre stava scrivendo per dare la lieta notizia», ha precisato la fonte da Tripoli. La fonte di Misurata ha sostenuto che «l'unico posto strategico che (Haftar) ha preso è la città di Garian», in cui é entrato «senza scontri a fuoco. Ma lo facciamo uscire». Nel ricordare che Garian, su strada (e non in linea d'aria), dista cento chilometri Tripoli, la fonte ha sostenuto che quello «è l'unico posto in cui si fa un po' di fatica a farlo uscire perché è alto», su un rilievo.

In città la tensione aumenta di ora in ora: a Tripoli è iniziata la corsa all' accaparramento di beni di prima necessità. Lo ha riferito all'Ansa una fonte a Tripoli. «In effetti c'è una corsa agli acquisti delle cose che più servono, ma non è eccessiva», ha sostenuto la fonte che preferisce restare anonima. «C'è il timore che lo scontro possa durare a lungo. Ma se Haftar comincia a sparare missili, allora sì che potrebbe essere un vero accaparramento. La gente potrebbe anche cominciare a partire», ha aggiunto l'uomo ricordando che Tripoli ha «tre milioni di abitanti», di cui «tanti non-censiti» e arrivati in città «da sud ed est»: «ci sono anche 115 famiglie provenienti da Bengasi. Anti-haftariani», ha detto la fonte riferendosi a sfollati creati dai combattimenti quasi casa per casa condotti per tre anni e mezzo fino al 2017 dalle milizie del generale per la conquista della seconda maggiore città libica



GLI STATI UNITI LASCIANO
Il Comando Usa in Africa ha annunciato con una nota di avere «temporaneamente evacuato» un contingente di forze statunitensi dalla Libia. «Un contingente di forze statunitensi si è temporaneamente trasferite dalla Libia in risposta alle condizioni di sicurezza - si legge sul profilo Twitter del Comando -. Continueremo a monitorare le condizioni sul terreno e a valutare la fattibilità di una rinnovata presenza militare degli Stati Uniti, a seconda dei casi».


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I COMBATTIMENTI
Intanto oltre 70 combattenti provenienti dalla Libia orientale (definiti invasori) appartenenti alle forze del generale Khalifa Haftar sono stati arrestati ieri durante gli scontri armati tra forze del governo di Tripoli e quelle di Haftar nel distretto di Sawani e nei pressi dell'aeroporto internazionale di Tripoli. Lo rende noto il Lybia Observer sulla propria pagina Twitter. Haftar, a ogni modo, ha ribadito ieri che, nonostante proclami contrari di un ministro di Sarraj, controlla l'aeroporto internazionale, quello chiuso dal 2014 e situato a circa 25 km in linea d'aria a sud del centro.



LA DIPLOMAZIA
Il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli, Fayez Serraj, ha convocato ieri l'ambasciatore francese in Libia, Béatrice du Hellen, per protestare ufficialmente per il sostegno di Parigi ai gruppi armati del generale Khalifa Haftar. Lo afferma il quotidiano Libya Observer citando fonti governative di Tripoli. Serraj, si legge, ha protestato in maniera vigorosa «con l'ambasciatore Hellen per il collegamento tra il suo paese e l'attuale attacco contro la capitale». La Francia, prosegue l'articolo, starebbe dando «luce verde ad Haftar per attaccare e prendere possesso di Tripoli nel tentativo di fare la parte del leone» in relazione alle «risorse energetiche del paese».

Serraj ha anche tenuto un incontro con il generale Mohammed Al-Sharif, capo di stato maggiore dell'esercito libico. La riunione è servita per esaminare in generale il quadro e fare il punto delle operazioni nell'area di Tripoli. Il coordinamento tra le varie unità sarà accompagnato anche dall'adozione e di misure per tutelare i
civili.


IL TRADIMENTO
Il generale Khalifa Haftar si è macchiato di «tradimento» con l'offensiva militare lanciata verso Tripoli. Lo afferma il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli, Fayez Serraj, in un messaggio televisivo, come riferisce l'emittente Al Jazeera. «Abbiamo allungato le nostre mani verso la pace, ma dopo l'aggressione compiuta da parte delle forze appartenenti a Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale, non troverà nient'altro che forza e fermezza», ha detto Serraj.

«Mentre ospitavamo a Tripoli il segretario generale dell'Onu», Antonio Guterres, «siamo rimasti sorpresi ascoltando della mobilitazione militare di Haftar dopo i progressi per una soluzione politica nel paese», ha aggiunto Sarraj, dagli schermi della tv di stato. «Tutti coloro che sono coinvolti nell'attuale conflitto a Tripoli saranno condotti davanti alla giustizia, a livello locale e internazionale», ha detto ancora. Secondo quanto riferisce il quotidiano Lybia Observer, le forze di Tripoli hanno ripreso il controllo della situazione a sud della capitale, nell'area dell'aeroporto e lungo la strada verso Tarhouna. Contemporaneamente, sono stati condotti raid aerei ad Al-Hira, Gharyan e Wadi Al-Rabea.

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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