Harry in tribunale, le microspie nell'auto della ex Chelsy Davy e lo strip club: «Così mi hanno spiato». Il nodo delle prove (che non ci sono)

Le vicende citate sono risalenti a un periodo compreso fra il 1995 e il 2011, e vedono per la prima volta un membro della famiglia reale dello status del duca di Sussex apparire in tribunale per testimoniare sotto giuramento

Mercoledì 7 Giugno 2023
Harry, le microspie nell'auto della ex Chelsy Davy e lo strip club: «Così mi hanno spiato». Il caso delle prove (che non ci sono)

Il principe Harry ha tirato fuori dal cilindro alcune evidenze concrete dello spionaggio illegale imputato ai tabloid nel suo ultimo, breve intervento pomeridiano sotto giuramento in veste di testimone d'accusa nella nuova azione legale da lui intentata assieme ad altri vip di fronte all'Alta Corte di Londra nella sua crociata contro la stampa popolare britannica: stavolta contro il Mirror Group Newspapers (Mgn), gruppo editoriale titolare che pubblica il giornale omonimo.

Principe Harry in tribunale, il botta e risposta

Concluso in mattinata il lunghissimo botta e risposta con l'avvocato difensore del Mirror, Andrew Green, che in un aggressivo controesame aveva cercato di farlo cadere in contraddizione sui dettagli delle sue denunce risalenti al periodo 1995-2011, nel pomeriggio Harry è tornato sul banco dei teste per rispondere a poche domande del suo legale, David Sherborne, prima di lasciare definitivamente il tribunale.

Domande concepite come imbeccate per consentirgli di argomentare meglio i propri sospetti e negare esplicitamente di aver denunciato il giornale solo sulla base di «congetture».

Il dispositivo nell'auto della ex

A questo riguardo, il secondogenito di re Carlo ha svelato d'aver personalmente scovato a suo tempo un dispositivo per la localizzazione degli spostamenti nascosto nella vettura della sua ex fidanzata Chelsy Davy all'epoca delle vicende denunciate. E che un dispositivo analogo fu poi rinvenuto da un investigatore privato a bordo dell'auto di un suo amico personale, Mark Dyer. Due indizi delle intercettazioni subite da persone coinvolte in alcune delle storie private scovate a suo dire in quegli anni «inspiegabilmente» e rivelate su di lui dal Mirror.

 

L'arco di tempo

Le vicende citate sono risalenti a un periodo compreso fra il 1995 e il 2011, e vedono per la prima volta un membro della famiglia reale dello status del duca di Sussex apparire in tribunale per testimoniare sotto giuramento. Harry - tuttora quinto, malgrado lo strappo del 2020 dalla Royal Family e del trasferimento negli Usa con la moglie Meghan, nella linea di successione al trono di suo padre Carlo III dopo il fratello maggiore William e i 3 figli di questi - è parso più sicuro di sé rispetto a certi momenti del lungo botta e risposta del giorno prima con l'aggressivo avvocato difensore dell'Mgn, Andrew Green: vieppiù «deciso, fiducioso e pungente», secondo la Bbc.

Lo strip club

Il controinterrogatorio si è concentrato oggi fra l'altro su episodi come le rivelazioni datate 2005-2006 del Mirror su un infortunio al principe - ora 38enne, all'epoca ventenne - durante il suo addestramento militare; o ancora su una sua visita clandestina giovanile in uno strip club. Rivelazioni attribuite al tempo dal giornale a fantomatiche fonti di palazzo, ma che secondo Harry egli non aveva condiviso con familiari o funzionari quando finirono in prima pagina; e la cui pubblicazione si spiegherebbe dunque solo con l'uso di meccanismi illeciti quali le intercettazioni telefoniche, pratica peraltro attribuita già diffusamente in quegli anni ai tabloid in processi relativi ad altre vicende.

Le prove (che mancano)

In una prima analisi della deposizione, intanto, Dominic Casciani, legal correspondent della Bbc, esprime la sensazione che il duca di Sussex - a cui spetta l'onere della prova, assieme agli altri denuncianti - non abbia prodotto finora una qualche «pistola fumante». Ma abbia corroborato le sue accuse con indizi e argomentazioni che il giudice Timothy Fancourt dovrà vagliare con attenzione. E comunque non appare «in alcun modo» fuori gioco, né sconfitto in partenza sull'esito di questo procedimento (imbarazzante per la corte), come delle crociate legali parallele avviate su sospetti analoghi contro altri giornali popolari scandalistici: dal Sun di Rupert Murdoch al Daily Mail.

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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