L'ANNUNCIO

Zelensky a Berlino, possibile visita a Roma e incontri con Mattarella, Meloni e il Papa

Le ultime notizie di oggi sul conflitto nel cuore dell'Europa

Giovedì 11 Maggio 2023

Sergio Mattarella, potrebbe incontrare sabato prossimo Zelensky

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, potrebbe incontrare sabato prossimo quello dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.

Al momento mancano conferme ufficiali e si tratta solo di un'ipotesi.

Zelensky probabilmente domenica a Roma

Il presidente ucraino Volodimyr Zelensky,si aprende in ambienti parlamentari della maggioranza, dovrebbe incontrare probabilmente la premier Giorgia Meloni a Roma domenica. La visita è ancora in via di definizione.

«È possibile che il Papa incontri il presidente ucraino nella giornata di sabato»

«È possibile che il Papa incontri il presidente ucraino nella giornata di sabato». Lo dicono fonti vaticane all'ANSA, rispondendo in merito alle indiscrezioni secondo le quali il presidente Volodymir Zelensky possa fare una visita lampo a Roma. Si tratta al momento solo di un'ipotesi e non ci sono dunque conferme ufficiali sull'ora e sul luogo di questo eventuale incontro. Il Papa ha ricevuto il premier ucraino Denys Shmyhal un paio di settimane fa mentre aveva ricevuto Zelensky, prima della guerra, nel febbraio 2020

Zelensky: «Possibile visita a Roma dalla Meloni»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, all'interno di una serie di visite in Paesi Ue, nei prossimi giorni potrebbe ipotizzare una visita lampo a Roma, per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È quanto si apprende da diverse fonti qualificate internazionali. Zelensky è stato a Helsinky, in Finlandia, e all'Aia, nei Paesi Bassi e nei prossimi giorni, come annunciato dai media tedeschi, sarà prima a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz e il presidente Steinmeier.In questo programma si potrebbe inserire anche Roma, che al momento non viene confermata da fonti dell'Esecutivo italiano.

Prigozhin: "Zelensky mente, controffensiva già cominciata"

Volodymyr Zelensky mente, la controffensiva ucraina è già «in pieno svolgimento». Lo afferma il capo della compagnia russa Wagner, Yevgeny Prigozhin, dopo che il presidente ucraino aveva detto che alle forze di Kiev serve ancora tempo per lanciare la controffensiva perché hanno bisogno di più aiuti dall'Occidente. Se gli ucraini riusciranno a riprendere il controllo di Bakhmut, prevede Prigozhin in un commento pubblicato sul suo canale Telegram, poi punteranno verso le regioni di Bryansk e Belgorod, in territorio russo, e proseguiranno la loro offensiva nella regione di Zaporizhzhia.

Zelensky: "Controffensiva? No, serve ancora tempo"

Volodymyr Zelensky ha affermato che l'Ucraina ha bisogno di più tempo per lanciare una controffensiva contro la Russia, poiché l'esercito ha ancora bisogno degli aiuti occidentali promessi. «Con quello che abbiamo possiamo andare avanti e avere successo, ma perderemmo molte persone», ha detto in un'intervista ad alcune emittenti del servizio, tra cui la Bbc. Le brigate da combattimento, alcune delle quali addestrate dai paesi Nato, sono «pronte», ma l'esercito ha ancora bisogno di «alcune cose», compresi i veicoli blindati, che «arrivano a stock», ha spiegato. «Quindi dobbiamo aspettare. Ci serve un po' più di tempo».

Borrell (Ue): "La Russia ha perso, ma Kiev non ha ancora vinto"

«L'esercito russo è stato sconfitto: hanno tentato di prendere Kiev in un paio di settimane e hanno fallito, sono stati respinti. Non sono stati capaci di prendere Bakhmut. È una guerra cruenta, ma la Russia l'ha già persa. L'Ucraina non ha ancora vinto, ma per la Russia è chiaramente una sconfitta militare». Lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, oggi durante lo European Defence Summit a Bruxelles.

 

 

 

Mosca: "Ci sono mercenari di 70 Paesi che combattono per l'Ucraina"

La Russia sostiene che ci sono mercenari di 70 Paesi che combattono dalla parte dell'Ucraina. Lo riporta la Tass citando il presidente del comitato investigativo russo, Aleksandr Bastrikin. «Sono stati accertati il reclutamento e la partecipazione di mercenari, seguaci del regime nazista di oltre 70 stati, principalmente dall'Europa e dall'America, che perseguono la politica anti-russa più attiva», ha detto Bastrikin in una conferenza della Corte Costituzionale in occasione del Forum legale internazionale di San Pietroburgo.

Ministero Difesa Gb: "Inviati Missili Storm Shadow"

Il ministro britannico della Difesa Ben Wallace ha confermato l'invio di missili a lungo raggio all' Ucraina, dopo che la notizia era stata anticipata dalla Cnn. «Oggi posso confermare la donazione britannica all' Ucraina di missili Storm Shadow», ha detto Wallace davanti ai deputati della Camera dei Comuni. Gli Storm Shadow sono missili «a lungo raggio, solo ad uso convenzionale, con capacità di colpire con precisione. La donazione di questi sistemi di difesa - ha affermato - da all' Ucraina le migliori possibilità di difendersi contro la continua brutalità russa, specie la deliberata presa di mira delle infrastrutture civili ucraine, in violazione del diritto internazionale».

Nuova mobilitazione russa? Rogozin: "Abbiamo problemi di personal"

La Russia dovrebbe lanciare una seconda ondata di mobilitazione a causa della carenza di soldati nella guerra in Ucraina, ha dichiarato l'ex capo di Roscosmos Dmitry Rogozin in un'intervista alla stazione radio Talk Moscow. In precedenza si era recato al fronte, dove ha guidato un gruppo di consiglieri militari, i Lupi dello Zar.

Londra conferma: inviati missili a lungo raggio a Kiev

Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha confermato la fornitura all'Ucraina da parte di Londra di missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow. «Oggi posso confermare che il Regno Unito sta donando missili Storm Shadow all'Ucraina», ha affermato il ministro intervenendo alla Camera dei Comuni. Wallace ha sottolineato che questa fornitura completa gli altri sistemi d'arma già inviati a Kiev, come i missili Himars e Harpoon, e che gli Storm Shadow consentiranno all'Ucraina di respingere le forze russe sul suo territorio.

 

«A kiev consegnate armi per 30 miliardi di dollari»

«Rifornita con oltre 30 miliardi di dollari in armi appena consegnate dai suoi alleati, l' Ucraina si sta preparando per una controffensiva che potrebbe spingere la Russia ad avvicinarsi alla fine della guerra, o dimostrare che nessuna delle due parti ha abbastanza potenza di fuoco per cogliere il vantaggio». Lo scrive Bloomberg, che aggiunge: «Gli armamenti consegnati a Kiev da dicembre costano più di quanto qualsiasi membro della Nato, ad eccezione degli Stati Uniti, spenda in un anno».

Londra ha consegnato a Kiev missili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha consegnato missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow all' Ucraina in vista della prevista controffensiva, secondo la Cnn che cita alti funzionari occidentali. In particolare, lo Storm Shadow ha la capacità di colpire in profondità il territorio controllato dalla Russia nell' Ucraina orientale. Un funzionario occidentale ha dichiarato all'emittente statunitense che il Regno Unito ha ricevuto garanzie dal governo ucraino che questi missili saranno utilizzati solo all'interno del territorio sovrano ucraino e non in Russia.

Il Papa: le armi non sono la soluzione dei problemi

Il Papa torna a stigmatizzare il commercio e l'uso delle armi. «L'egoismo di pochi e gli interessi sempre più limitati di alcuni inducono a pensare di poter trovare nelle armi la soluzione a tanti problemi o a nuove esigenze, come pure a quei conflitti che emergono nella realtà della vita delle Nazioni», scrive in un messaggio ai partecipanti del convegno alla Lateranense sulla Pacem in Terris. «Il desiderio di potenza - osserva il Papa - è ancora, purtroppo, criterio di giudizio ed elemento di attività nei rapporti tra gli Stati. E questo si manifesta nelle diverse regioni con effetti devastanti sulle persone e sui loro affetti».

Mosca: "La scelta di Varsavia sul cambio nome è ostile"

Il Cremlino ha descritto la decisione della Polonia di cambiare nome nei suoi documenti ufficiali alla città russa di Kaliningrad come un «atto ostile». Kaliningrad, exclave russa stretta tra la Lituania e la Polonia sulla costa baltica, prima della fine della Seconda Guerra Mondiale si chiamava Königsberg, Ma fu successivamente annessa all'Unione Sovietica e ribattezzata in onore del politico Mikhail Kalinin.

Ieri il ministro dello Sviluppo polacco, Waldemar Buda, ha dichiarato che Kaliningrad ora si chiamerà ufficialmente Królewiec, il nome che aveva quando era governata dal Regno di Polonia nel XV e XVI secolo. «Non vogliamo la russificazione in Polonia ed è per questo che abbiamo deciso di cambiare il nome nella nostra lingua madre di Kaliningrad e della regione di Kaliningrad», ha detto Buda.

Zelensky: "Il mondo vedrà cosa è capace di fare l'Europa per noi"

«Sono fiducioso che il progetto di ricostruzione dell'Ucraina dopo le ostilità e dopo la guerra darà impulso allo sviluppo almeno della nostra intera regione - seguendo l'Ucraina e tutti i nostri partner che coopereranno con l'Ucraina. E' qui, in Ucraina, che il mondo vedrà di cosa è capace l'Europa. Qui, in Ucraina, avremo il massimo dell'Europa in Europa - il massimo possibile di ciò che i valori europei sono in grado di fare, di ciò che la cooperazione europea e globale è in grado di fare». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

 

 

Bombe a grappolo russe sulla regione di Zaporizhzhia

«Bombardata più di 70 volte nelle ultime 24 ore la regione sud-orientale di Zaporizhzhia, 8 civili sono rimasti feriti da munizioni a grappolo (vietate dalle convenzioni internazionali), tra cui 3 operatori sanitari delle ambulanze», ha riferito il capo dell'amministrazione regionale, Yuriy Malashko, citato da Rbc Ukraine. Secondo Malashko ci sono distruzioni in 20 diverse località della regione, dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa. «A Malokaterinovka, 8 persone sono state colpite da proiettili a grappolo. Tre di loro sono operatori di ambulanze. Feriti residenti locali, 3 uomini e 2 donne», ha detto Malashko.

Bombardamenti russi nell'oblast ucraino di Sumy

L'amministrazione militare dell'oblast ucraino di Sumy ha riferito che le truppe russe hanno bombardato ieri sei comunità della regione. In particolare, le bombe sul villaggio di Pavlivka hanno ucciso una persona e danneggiato un'abitazione. L'oblast di Sumy si trova al confine nordorientale dell' Ucraina con la Russia ed è obiettivo di attacchi quotidiani da quando parti della regione sono state liberate dal controllo russo all'inizio di aprile 2022.

Trump: con me la guerra finirebbe in un giorno

«Se io fossi presidente risolverei la guerra in Ucraina in un giorno». Lo ha detto Donald Trump a un evento in New Hampshire. L'ex presidente Usa non si sbilancia su chi dovrebbe vincere il conflitto, se Kiev o la Russia. «Voglio che la gente smetta di morire», ha detto.

Cremlino: in Ucraina è molto difficile, ma non è una guerra

«Naturalmente è molto difficile confrontare i potenziali militari di Russia e Ucraina. E ci si può chiedere: perché i russi agiscono così lentamente? Perché i russi non stanno facendo la guerra»: così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, in un'intervista per l'Atv della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina, ripresa da Tass, descrive l'operazione speciale. «Non stiamo facendo una guerra. Ô una cosa completamente diversa fare una guerra: è la distruzione totale delle infrastrutture, è la distruzione totale delle città. Noi non stiamo facendo questo. Cerchiamo di preservare le infrastrutture e le vite umane», ha spiegato.

Il Kosovo inasprisce le sanzioni a Russia e Bielorussia

Il governo del Kosovo ha deciso oggi un ulteriore inasprimento delle sanzioni già imposte a Russia e Bielorussia, unitamente agli alleati Usa e Ue. Nelle restrizioni sono state incluse anche le esportazioni di tecnologia e l'import di asfalto e gomma sintetica, oltre che il transito delle merci.

Un trofeo lungo due chilometri di territorio quello rivendicato dalle forze ucraine, che tornano a parlare di «offensiva» su Bakhmut, teatro della battaglia più feroce della guerra in Ucraina, dopo giorni di allarme per una possibile caduta della città in mano ai russi. Un fronte mobile, difficile per entrambi gli schieramenti, dove la terza brigata delle forze armate di Kiev ha annunciato di essere avanzata di 2.600 metri durante l'assalto alle posizioni russe, uccidendo decine di soldati di Mosca, tra i quali mercenari Wagner, e facendo cinque prigionieri. Kiev non è disposta a cedere perché «la nostra missione è salvare il nostro Paese, la nostra indipendenza, il nostro popolo. Ci riprenderemo tutto», ha avvertito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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