Droni ucraini contro i bombardieri nucleari Tu-160 nelle basi russe: il cambio di strategia Usa che permette i successi di Kiev Video Foto

Lunedì 26 Dicembre 2022 di Paolo Ricci Bitti
Droni ucraini contro i bombardieri nucleari nelle basi russe: il cambio di strategia Usa che permette i successi di Kiev Video Foto
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Scottata dal raid di inizio dicembre, questa volta la contraerea della Russia è riuscita ad abbattere il drone dell'Ucraina che pure per quasi 500 chilometri aveva sorvolato senza farsi intercettare il territorio russo fino alla zona della storica base di Engels che la guerra scatenata da Mosca ha fatto riemergere con insistenza nelle cronache come avveniva ai tempi della guerra fredda.

I droni contro i bombardieri nucleari

Da una parte una pulce di velivolo monomotore di poco più di 6 quintali che ronza a 220 kmh grazie a una piccola elica spingente, dall'altra un obbiettivo che più grosso e pesante e veloce non potrebbe essere: il bombardiere strategico a lungo raggio Tu-160 in grado di trasportare bombe o missili nucleari. Un gigante lungo e largo 55 metri, in grado di sfrecciare coi suoi quattro motori turbojet a due volte la velocità del suono (2.200 kmh) e pesante, a pieno carico, 270 tonnellate. Il Blackjack, per la Nato. Uno degli aerei più amati da Putin che si è fatto anche fotografare ai comandi del mastodonte chiamato anche, per la forma affusolata, il Cigno bianco.

Oppure - obbiettivo in alternativa - com'è accaduto il 5 dicembre, il bombardiere a lungo raggio Tu-95 (bear per la Nato), quadrimotore turboelica di due generazioni precedenti rispetto al Tu-160 ma ancora oggi usatissimo dalla Russia non solo per colpire l'Ucraina ma anche per quei raid di sfida alla forze aeree della Nato nei cieli ai confini di Usa ed Europa, magari facendo tappa a Kaliningrad, l'exclave russa fra Polonia e Lituania.

All'inizio del mese i droni ucraini danneggiarono due Tu-95 parcheggiati nelle piazzole della base: un risultato politico enorme, ben superiore ai danni effettivamente causati ai bombardieri nemici. Un successo prestigioso per la Ukroboronprom, fabbrica di droni, azienda dell'avanzato comparto aerospaziale ucraino, e per il governo di Kiev che ha ottenuto dalla Turchia i droni Bayraktar e anche la licenza di fabbricarli. E che resta in attesa di droni made in usa ancora più potenti.

Ieri invece l'attacco con un drone, giunto nei pressi della città di Saratov che è anche importante capoluogo di oblast, non ha raggiunto il bersaglio causando tuttavia tre morti fra i soldati russi colpiti dai rottami e forse anche dalla carica esplosiva del piccolo velivolo distrutto dalla contraerea. Intanto però Kiev dimostra per la seconda volta che può spingersi nel profondo del territorio nemico.

 

Dall'inizio della guerra la base di Engels (o meglio Engels 2), a pochi chilometri dalla città dedicata al filosofo, era riemersa nei notiziari perché centrale nelle strategie delle forze aeree russe come lo era ai tempi della guerra fredda grazie al fatto di ospitare i bombardieri pesanti in grado di trasportare testate nucleari.

La distanza fra i confini ucraini e la città di Saratov ed Engels è di poco più di 500 chilometri

La base di Engels

La base di Engels ospita la 121° squadriglia dei bombardieri pesanti Tupolev-160M e la 184° squadriglia dei Tu-95MS. Da qui partone molte delle incursioni che puntano a fiaccare la resistenza dei civili distruggendo abitazioni e centrali elettriche.  

Oltre ai Bear, Engels è nota perché da oltre 30 anni nei suoi shelter (rifugi) accoglie i Tu-160, il bombardiere più pesante del mondo, la freccia più pregiata nella flotta aerea della Russia. Bisonico, ali a geometria variabile, tangenza di 17 chilometri, può trasportare oltre 30 tonnellate di bombe oltre a missili aria-aria e aria terra. A pieno carico pesa 270 tonnellate. Un gigante lungo e largo 55 metri, che vola sempre assai scortato e che in pratica può essere attaccato dalle forze di Kiev solo quando si trova a terra, circostanza che può essere svelata dalle riprese dei satelliti. Un attacco con droni a elica spingente che volano a bassissima quota per sfuggire ai radar e che trasportano qualche decina di chilogrammi di esplosivi tradizionali o missili aria-terra a  corta gittata. 

 Kiev continua comunque a non rivendicare questi attacchi pur definendoli una conseguenza dell'attacco scatenato dalla Russia contro l'Ucraina.

Il cambio di strategia Usa

Dietro alle iniziative di Kiev di non difendere solo il territorio nazionale, ma di attaccare i russi in Russia, c'è un deciso cambio di rotta degli Stati Uniti che prima temevano le ritorsioni di Mosca e un'escalation. Poi però i russi hanno martellato abitazioni e centrali elettriche per mettere in ginocchio la popolazione e allora hanno dato il via libera ai raid olre i confini ucraini, anche se non ci sono certo stati annunci ufficiali. Come ha detto al Times, Antony Blinken, il segretario di stato: "Non abbiamo né incoraggiato né permesso agli ucraini di colpire all'interno della Russia".

Ma dal Pentagono si fa capire che i gli ucraini sono liberi di usare nel modo che preferiscono le armi ricevute a patto che non colpiscano civili. 

ll rapporto

Di recente anche le forze armate della Gran Bretagna hanno sottolinato il grande valore di questi raid ucraini che colpiscono «molto più all'interno della Russia rispetto a precedenti simili esplosioni: Engels è a più di 500 km di distanza dal territorio controllato dall'Ucraina». Inoltre, spiegano gli esperti di Londra, è la principale base operativa dell'aviazione a lungo raggio russa (Lra) nella Russia occidentale e ospita più di 30 bombardieri. Questi aerei contribuiscono al deterrente nucleare russo e sono stati spesso utilizzati per lanciare missili da crociera convenzionali contro l'Ucraina.  È dunque possibile, ha scritto il Guardian che l'Ucraina abbia sviluppato droni «con uno stupefacente raggio di mille chilometri». E se ciò verrà confermato, molta della Russia europea è alla portata di Kiev e la capacità russa di lanciare in sicurezza missili da crociera dall'interno della Russia «è sotto minaccia».

Kiev può colpire Mosca?

I commentatori russi, fa sapere l'Evening Standard, hanno affermato sui social media che se l'Ucraina potesse colpire così lontano, potrebbe anche essere in grado di colpire Mosca. E l'analista militare ucraino Serhiy Zgurets ha affermato che le basi aeree colpite erano le uniche strutture in Russia in grado di servire completamente i bombardieri utilizzati per lanciare attacchi contro l'Ucraina. 

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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