Il Gruppo Wagner sta creando una «confederazione» di stati anti-Occidente in Africa: ecco perché il Sudan è così importante per Prigozhin

I file trapelati dal Pentagono riportano che i Wagner stanno creando instabilità in Africa usando i suoi paramilitari e puntando sulla disinformazione

Domenica 23 Aprile 2023
Il Gruppo Wagner sta creando una «confederazione» di stati anti-Occidente in Africa: ecco perché il Sudan è così importante per Prigozhin

Il Gruppo Wagner lavora per creare una «confederazione» di stati anti-Occidente in Africa. Lo rivelano i leak del Pentagono riportati dal Washington Post, secondo i quali il gruppo fomenta instabilità in Africa usando i suoi paramilitari e puntando sulla disinformazione per rafforzare gli alleati di Mosca. In un delle carte segrete si stilano le strategie che gli Stati Uniti e gli alleati potrebbero seguire per colpire il Gruppo Wagner.

Fra queste c'è l'offrire informazioni mirate alle forze ucraine per aiutarle a uccidere i comandanti del gruppo.

Cosa sta succedendo

La rapida espansione dell'influenza russa in Africa è stata fonte di crescente allarme per i funzionari militari e dell'intelligence statunitensi, tanto da spingere l'anno scorso a trovare il modo di colpire la rete di basi e punti commerciali dei Wagner con attacchi, sanzioni e operazioni informatiche, secondo i documenti del Pentagono.

In un momento in cui il leader di Wagner, Yevgeniy Prigozhin, è preoccupato dalle lotte interne del Cremlino per il crescente coinvolgimento del gruppo paramilitare nella guerra in Ucraina, i funzionari statunitensi dipingono l'espansione globale di Wagner come una potenziale pericolo. Un documento del Pentagono parla di file contenenti informazioni sugli obiettivi delle forze ucraine per uccidere i comandanti Wagner: citano la disponibilità di altri alleati ad adottare misure letali simili contro i traffici Wagner in Africa.

Eppure, nel dossier c'è poco che suggerisca che la CIA, il Pentagono o altre agenzie abbiano realmente creato problemi a Wagner nel corso di sei anni, durante i quali il gruppo mercenario, controllato dall'alleato di Putin Prigozhin, ha «conquistato» punti strategici in almeno otto Paesi africani -  tra le 13 nazioni in cui Prigozhin ha «seminato» -  secondo la documentazione. L'attacco americano più significativo contro Wagner è avvenuto nei pressi di Deir al-Zour, in Siria, nel febbraio 2018, quando gli attacchi aerei statunitensi hanno ucciso diverse centinaia di combattenti Wagner che stavano attaccando alcune decine di soldati della Delta Force, Ranger e forze curde vicino a un impianto di gas.

Nel complesso, il dossier descrive Wagner come una forza relativamente libera in Africa, che sta espandendo la sua presenza e le sue ambizioni in quel continente anche quando la guerra in Ucraina è diventata un problema gravoso, se non addirittura totalizzante, per il Cremlino. Di conseguenza, «Prigozhin probabilmente rafforzerà ulteriormente la sua rete in più Paesi», conclude uno dei documenti di intelligence, «minando la capacità di ogni Paese di interrompere i legami con i suoi servizi ed esponendo gli Stati vicini alle sue attività destabilizzanti».

L'ascesa di Wagner preannuncia una nuova ondata di competizione tra grandi potenze in Africa e con essa una rinascita dell'autoritarismo, ha affermato Anas El Gomati, direttore del think tank Sadeq Institute di Tripoli. I Wagner, ha detto, «sono una soluzione al tipo di problemi in cui si trovano i dittatori africani».

 

I controlli minerari in Sudan

La Wagner controlla da tempo alcuni siti minerari per l’estrazione dell’oro, soprattutto nel Darfur in Sudan, attraverso una serie di società di loro diretta dipendenza attraverso le quali rivenderebbero il metallo prezioso all’estero, in gran parte alla Russia. Alla sicurezza di questi siti ha provveduto fino ad oggi lo stesso Mohamed Hamdan Dagalo, che sappiamo aver accumulato enormi ricchezze divenendo uno degli uomini più ricchi del paese.

La prima volta che ufficialmente Wagner mette i piedi in Sudan è nel 2017. Al Bashir, ex presidente del Sudan, si reca in Russia, alla ricerca di appoggio politico e supporto economico e militare; in cambio delle richieste promette importanti opportunità economiche al Cremlino. A Sochi nel 2017, Al Bashir e Putin siglano un patto di ferro.

Dopo pochi mesi da quel viaggio la Meroe Gold, una società mineraria appena costituita di proprietà della società russa M Invest mette i piedi nel paese, che ricordiamo essere il terzo produttore africano di oro. Lo fa nella maniera più usuale, attraverso l’invio di un numero sempre crescente di esperti.

Nel 2020 gli Usa accusano pubblicamente la M Invest di essere una società di copertura della Wagner PMC, che la utilizzerebbe appunto per l’estrazione dell’oro nel Darfur. Gli Usa emettono sanzioni contro la Meroe Gold, la sua controllata M Invest e contro i suoi capi, Andrei Mandel e Mikhaul Potekpin. Secondo il Dipartimento del Tesoro americano le aziende avrebbero aiutato Prigozhin a effettuare transazioni in dollari superiori a 7,5 milioni.

Secondo alcuni analisti, vi sarebbe stato un momento in cui la Wagner avrebbe fatto il salto di qualità, ponendosi da attore a tutela dei propri interessi commerciale a protagonista a fianco del potere e ciò sarebbe avvenuto durante le sollevazioni popolari del 2019 contro Al Bashir, a fianco di quest’ultimo per reprimere le proteste in atto in tutto il paese.Samuel Ramani, autore del libro «Russia in Africa: Resurgent Great Power or Bellicose Pretender?» subito dopo la caduta di Al Bashir, il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, avrebbe tentato di accreditarsi presso il nuovo Consiglio sovrano, dicendosi pronto a sostenere il nuovo Sudan al cui comando era asceso Abdel Fattah Al Burhan.

Ma è il 2019 ed i servizi di sicurezza nazionale sopprimono nel sangue le proteste popolari, incarcerano vari esponenti dei Comitati locali di resistenza e delle Forze per la libertà e il cambiamento. Il Consiglio sovrano vuole che si faccia un passo indietro e si torni ad una fase di transizione pacifica. La Wagner quindi viene riportata ad essere una mera garante dei propri interessi commerciali e guardiana dei siti minerari di propria gestione.

E’ questo il momento che avviene l’avvicinamento alle RSF (forze di pronto intervento, ndr.)? Secondo Samuel Ramani è il momento della svolta. Alle RSF viene affidata la sicurezza dei siti di estrazione e verrebbero affidate le rotte per il commercio di oro che in una sorta di triangolazione, lo farebbero volare dal Sudan a Dubai e da qui in Russia. Da queste operazioni per anni, fino a oggi, viene ricavate un enorme quantità di denaro che avrebbe contribuito a consolidare e finanziare la Wagner, in tutte le sue attività.

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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