Libia, liberi Pollicardo e Calcagno: «Adesso vogliamo tornare a casa»

Sabato 5 Marzo 2016
Libia, liberi Pollicardo e Calcagno: «Adesso vogliamo tornare a casa»

 «Siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia». È quanto si legge in un biglietto postato sul profilo Fb del Sabratha Media Center insieme alle foto di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, rapiti in Libia il 20 luglio scorso e che sarebbero stati rilasciati oggi.

Ad annunciare la liberazione del tecnico italiano rapito in Libia, Gino Pollicardo è stato il figlio Gino junior dicendo: «È finita, è finita», mentre stava entrando in casa. La moglie Ema Orellana in lacrime ha detto: «L'ho sentito al telefono». E per l'emittente Al Arabiya, che cita l'agenzia Reuters, sarebbe stato liberato anche Filippo Calcagno, l'altro tecnico italiano.
«Non abbiamo notizie ufficiali, aspettiamo che questa notizia venga ufficializzata, sappiamo che stanno verificando». Così all'Adnkronos il figlio di Filippo Calcagno commenta la notizia della liberazione del padre insieme a Gino Pollicardo, rapiti in Libia.

«Sto bene.

Non vi preoccupate. Siamo al sicuro». Queste le parole dette stamane da Filippo Calcagno alla famiglia. A raccontarlo è il figlio Gianluca, 38 anni, che incontra i giornalisti davanti al cancello della villa di famiglia in contrada Colla, a Piazza Armerina (Enna).

La Farnesina. Il ministero degli Esteri ha confermato la liberazione dei due italiani, specificando che i due si trovano ora sotto la tutela del Consiglio militare di Sabrata e sono in buona salute.

Suonano a festa le campane di Monterosso alle Cinque Terre per la liberazione di Gino Pollicardo. «Siamo tutti felici - dichiara all'Adnkronos il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia - i Pollicardo sono molto conosciuti e questa è una comunità coesa. Le campane del paese stanno suonando a festa. Sto andando dalla moglie insieme al comandante della stazione dei carabinieri e al vicesindaco per felicitarmi».

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