Crisi del gas in Germania, la "vendetta" della Grecia: «Trascorrete l'inverno da noi»

Dopo la crisi economica greca del 2009, si invertono le parti. La provocazione arriva dal ministro del turismo

Venerdì 15 Luglio 2022
Crisi del gas in Germania, la "vendetta" della Grecia: «Trascorrete l'inverno da noi»

Di fronte all'allarme e all'apprensione della Germania per il taglio delle forniture di gas verso l'Europa da parte della Russia, il ministro del Turismo greco propone una soluzione: invita i tedeschi a trascorrere l'inverno in Grecia, dove la stagione è mite. Il timore, infatti, è che Mosca interrompa completamente le forniture prima dell'inverno. «Sarebbe un grande piacere per noi greci accogliere i pensionati tedeschi che vogliono vivere un inverno mediterraneo - ha detto al quotidiano Bild il ministro Vasilis Kikilias - ospitalità greca, clima mite e servizi di alta qualità». E ancora: «Vi aspetteremo». Il sindaco della città portuale greca di Chania, sull'isola di Creta, Panagiotis Simandirakis, ha infatti sottolineato che lì, anche nella stagione più fredda, «non c'è mai bisogno di utilizzare il riscaldamento in casa».

E ha aggiunto: «Invitiamo i tedeschi a trasferirsi qui quest'inverno, lontano dalle crisi. Chania è il luogo perfetto: gente calda e amichevole e forse il miglior clima d'Europa per tutto l'anno».

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La riduzione progressiva delle forniture è la vendetta russa contro le sanzioni disposte dall'Europa per contrastare la guerra in Ucraina, ma viene giustificata con il rifiuto da parte delle compagnie energetiche di pagare in rubli e con un ritardo da parte di Siemens: una turbina fondamentale per il funzionamento dell'impianto è stata a lungo bloccata in riparazione in uno stabilimento del gruppo tedesco situato a Montreal. A impedirne la restituzione tempestiva è stato il Canada, a causa delle sanzioni dei Paesi occidentali contro il settore energetico russo. 

 

Come sta affrontando la crisi del gas il cancelliere tedesco

Berlino intanto sta cercando di aumentare le riserve a disposizione. L'obiettivo è incrementare lo stoccaggio di gas naturale, riempiendo i depositi al 90% entro l'inizio di novembre. Ora sono pieni al 65%, secondo il Federal Network Regulator tedesco, l'autorità di regolamentazione dell'energia del Paese. La Germania è già passata alla seconda fase del piano di emergenza gas in tre fasi. Il prossimo passo, se la situazione dovesse peggiorare, potrebbe essere il razionamento. Il capo della Federal Network Agency tedesca, giovedì ha avvertito i consumatori che il costo mensile del gas potrebbe triplicarsi, facendo impennare le cifre indicate indicate sulle bollette.


A mettere in allarme Berlino è stata la chiusura del pipeline North Stream 1. L’infrastruttura, di 1.200 km, che porta il gas russo nel Paese, nei giorni sorsi, come succede ogni anno in estate, si è fermata per manutenzione per un paio di settimane. Ma il ministro dell’Economia e per la Protezione ambientale, Robert Habeck, sostiene che, probabilmente, Gazprom deciderà di lasciare la Germania senza gas. Così è stato attivato il piano per l'emergenza, per garantire prima di tutto le forniture a ospedali e servizi d’emergenza, poi alle famiglie e alle imprese. Nei giorni scorsi, Berlino ha chiesto al Canada di restituire alla Russia la turbina in riparazione, indispensabile per il funzionamento del pipeline. Il governo di Ottawa ha risposto affermativamente, annunciando che sospenderà «a tempo limitato» le sanzioni per evitare che l’Europa resti senza forniture.

Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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