Gb, aiutò un terrorista a fuggire a Roma: dopo 5 anni di carcere un Consiglio municipale di Londra la assume per errore

Martedì 10 Ottobre 2017 di Federica Macagnone
Gb, aiutò un terrorista a fuggire a Roma: dopo 5 anni di carcere un Consiglio municipale di Londra la assume per errore
6

Ha mentito sul suo passato. Al momento di candidarsi per quel posto di lavoro al Southwark Borough Council di Londra non ha parlato dei suoi anni in carcere, dove era finita per aver aiutato uno dei terroristi del mancato attentato del 21 maggio 2005 nella Capitale britannica. Una “dimenticanza” voluta, da parte sua, e una “svista” gigantesca da parte del Consiglio che non solo l'ha assunta, ma l'ha fatta diventare il volto di una delle copertine della propria rivista, finendo così nella bufera.
 

 

Mulumebet Girma, ex modella, era stata imprigionata per aver aiutato il cognato, il terrorista Hussain Osman che, insieme ad altri tre uomini, aveva messo a punto un piano di morte per farsi esplodere nella metropolitana di Londra il 21 luglio 2005. Dopo che l'attacco terroristico andò in fumo, visto che alla stazione di Shepherd's Bush la bomba non esplose, la donna lo aiutò a fuggire a Brighton, dove Osman prese un Eurostar per Parigi per poi arrivare prima a Milano e in seguito a Roma, dove venne arrestato: a incastrarlo fu una chiamata al fratello Ramsi che gestiva un negozio di abbigliamento a Termini.

Girma, conosciuta anche come Mulu, aveva 24 anni nel 2008, quando venne condannata a 10 anni, ridotti a cinque in appello, dopo essere stata riconosciuta colpevole di aver facilitato la fuga del terrorista e di non aver rivelato importanti informazioni sul suo coinvolgimento negli attacchi falliti. Insieme a lei fu condannata a 11 anni e 9 mesi di carcere sua sorella, Yeshi Girma, all'epoca 32enne moglie di Osman.

Dopo essere uscita di prigione, Girma, nascondendo la sua storia, ha trovato impiego al Southwark Borough Council ed è diventata anche il volto in copertina della rivista del Consiglio, il Southwark Housing News. Girma pensava di avercela fatta fino a quando il suo passato è deflagrato come una bomba all'interno del Consiglio stesso. «La persona in questione non lavora più per noi - ha detto Eleanor Kelly, chief executive del Southwark Council - Appena il suo background è venuto alla luce abbiamo agito immediatamente e l'abbiamo licenziata. Non ha rivelato il suo passato al Consiglio e durante il lavoro non ha mai avuto accesso ai dati della polizia. Abbiamo esaminato a lungo la sua attività mentre era impiegata presso il Consiglio, incluso il suo utilizzo di computer, e non è stato trovato nulla. Da parte nostra abbiamo intrapreso una rigorosa revisione delle nostre procedure di assunzione in seguito a questo incidente».

Osman, insieme a Muktar Said Ibrahim, Yassin Omar e Ramzi Mohammed, aveva cercato di far detonare zaini carichi di esplosivi su tre treni della metropolitana presso le stazione di Shepherd's Bush, di Oval e di Warren Street. Una quarta bomba sarebbe dovuta esplodere su un un autobus a Hackney Road. Sarebbe stata una strage, ma i kamikaze non riuscirono a far detonare gli esplosivi in una Londra già duramente colpita dagli attacchi del 7 luglio, in cui morirono 52 persone e si contarono 770 feriti.

I quattro attentatori furono arrestati e durante il processo tentarono di difendersi dicendo che si trattava di una farsa organizzata per protestare contro il ruolo della Gran Bretagna nell'attacco e nell'occupazione dell'Iraq: furono condannati all'ergastolo nel luglio 2007.
Nel 2015 emerse che Mohammed Emwazi, alias Jihadi John, faceva parte di una cellula terrorista legata ai falliti attentati di quella giornata: il 21 luglio il terrorista ebbe una telefonata con Osman. Il resto è storia. 

Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci