Bilaterale tra Donald Trump e Giorgia Meloni a margine dei lavori del G7 a Kananaskis, in Canada, prima che il presidente USA lasciasse il summit per rientrare anticipatamente a Washington per seguire l’evoluzione della crisi in Medio Oriente. Su una panchina di legno del Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, sede del vertice, i due leader hanno parlato “dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l’opportunità di riaprire la strada del negoziato”, informa lo staff della presidente del Consiglio.
Il fuoriprogramma
L’incontro non figurava nell’agenda ufficiale di The Donald, ma é spuntato poco prima della cena in cui i leader hanno affrontato il tema, scivolosissimo, delle crisi internazionali.
Meloni, nel faccia a faccia, ha “ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza”, iniziativa che si è intestata nel vertice tra le montagne rocciose dell’Alberta. Tra i due, guerre ma non solo. Dopo la riunione degli europei incentrata anche sui dazi, e l’incontro tra l’inquilino della Casa Bianca e Ursula von der Leyen, Meloni ha approfittato del faccia a faccia per spingere l’accordo sulle tariffe, che vede l’Italia tra i Paesi più esposti. Rimarcando la necessità di arrivare al più presto un accordo. Spazio anche al tema della difesa, con il vertice della NATO che incombe, in agenda la settimana prossima all’Aia. Del resto era stata Meloni, nella prima sessione di lavoro del summit, a rimarcare che il tema dell’aumento delle spese della difesa tra alleati e quello dei dazi sono due facce della stessa medaglia e così vanno affrontati. E così ha fatto, con The Donald.