Fine del mondo a causa di una kilonova? L'ultima scoperta degli scienziati Usa: ecco cosa potrebbe accadere

Un'esplosione cosmica del genere avrebbe il potenziale di sradicare la vita sulla Terra per migliaia di anni. Ma perché non fa paura?

Venerdì 3 Novembre 2023
Fine del mondo a causa di una kilonova? L'ultima scoperta degli scienziati Usa: ecco cosa potrebbe accadere

Come finirà il mondo? Una domanda a cui molti hanno provato a dare una risposta, immaginando scenari apocalittici e finali catastrofici, e che oggi potrebbe trovare una soluzione. Secondo gli scienziati, infatti, la responsabile della fine del nostro Pianeta potrebbe essere una kilonova, ovvero un'esplosione astronomica che si verifica quando due oggetti celesti superdensi, come stelle di neutroni e buchi neri, si fondono tra loro.

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La scoperta

Il mondo potrebbe finire a causa di una kilonova: questa la scoperta di un gruppo di scienziati dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign. Secondo lo studio, questo raro e misterioso tipo di esplosione cosmica avrebbe infatti il potenziale di sradicare la vita sulla Terra per migliaia di anni. Nonostante non sia violenta come una supernova, a seguito dello scontro tra stelle di neutroni e buchi neri una kilonova è in grado di produrre un'esplosione di raggi gamma dalla durata di alcuni secondi. Come riferito a Space dallo scienziato Haille Perkins, se una di queste fusioni di stelle e neutroni dovesse verificarsi entro 36 anni luce dalla Terra, la radiazione risultante potrebbe causare un evento a livello di estinzione. Un fatto, questo, molto difficile. È importante infatti sottolineare che il rischio che una tale esplosione avvenga entro quella distanza è molto basso, considerando che le stelle di neutroni più vicine a noi si trovano a più di 400 anni luce dal nostro Pianeta.

Perché è così pericoloso?

A preoccupare gli scienziati è il tipo di radiazione causata dai raggi gamma.

Questa, infatti, trasporta abbastanza energia per strappare gli elettroni dagli atomi in un processo chiamato ionizzazione. Se i raggi dovessero raggiungerci, potrebbero distruggere lo strato di ozono della Terra, esponendoci così a dosi letali di radiazioni ultraviolette provenienti dal sole. Però, come abbiamo già anticipato, affinché i raggi gamma si estendano così lontano, l’esplosione dovrebbe avvenire entro 36 anni luce dal nostro pianeta.

Le kilonove

Ad affascinare gli scienziati è la rarità e la rapidità delle kilonove, che le rendono molto difficili da studiare. Solo questa settimana i ricercatori dell’Università di Warwick hanno rivelato di essere stati in grado di utilizzare il telescopio spaziale James Webb della NASA per analizzare una kilonova per la prima volta. Ciò ha consentito loro di studiare gli elementi pesanti prodotti dall'esplosione e le loro conseguenze. Oltre al rischio di privare il nostro pianeta della sua atmosfera, gli esperti hanno scoperto infatti che i getti di raggi gamma provenienti dalla fusione di stelle di neutroni avevano il potenziale di distruggere qualsiasi cosa sul loro cammino a una distanza di 297 anni luce. Però, affinché ciò accada, occorrerebbe un colpo diretto da parte di un jet. Un fatto, questo, altamente improbabile, motivo per cui secondo i ricercatori, i brillamenti solari, gli impatti di asteroidi e le esplosioni di supernova hanno tutti maggiori possibilità di essere dannosi per la Terra rispetto alle kilonova. 

Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 14:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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