«Alberto di Monaco è il padre di mia figlia: lo cito in giudizio»

Sabato 11 Luglio 2020 di Claudia Guasco
«Alberto di Monaco è il padre di mia figlia: lo cito in giudizio»
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Indirizzo: palazzo dei Principi di Monaco, in Monaco Ville. Destinatario: Sua altezza serenissima il Principe Alberto II, Albert, Alexandre, Louis, Pierre, Grimaldi principe sovrano di Monaco. Non è un invito al ballo vergato su elegante cartoncino, ma una citazione del Tribunale che obbliga il principe a presentarsi in aula il 21 febbraio 2021. Il motivo è una figlia di quindici anni a cui non ha mai dato il suo cognome. Illegittima e cresciuta nell’ombra. Fino a ora: «È stata una scelta sofferta, ma desidero darle la sua identità. Dopo tanti anni di silenzio è giusto che sappia la verità», afferma la madre. Primo passo sarà una consulenza tecnica d’ufficio per gli esami del sangue e del Dna della ragazzina e di Alberto di Monaco. Il risultato sarà la prova decisiva per un ingresso a palazzo dal portone principale.


COLPO DI FULMINE
Sono state proprio le insistenti domande della ragazza a spingere la madre - 34 anni, di origini brasiliane e residente nelle Marche - a rivelarle la verità e ad avviare la citazione in giudizio. «Ma niente nomi, c’è una minorenne da tutelare», afferma l’avvocato Erich Grimaldi (nessuna parentela con la casata, l’omonimia è casuale), che segue il fascicolo. La storia tra il principe e la brasiliana risale al 2004. Lei ha diciannove anni e lavora in un locale di Rio de Janeiro parecchio frizzante dove gli uomini sono usi presentarsi con un nome falso. Così, stando all’atto depositato, fa anche Alberto di Monaco che si spaccia per un «facoltoso uomo d’affari». Lei non ha motivo per dubitarne: «Non conoscevo il mondo e non sapevo chi fosse», racconta. Con «l’uomo del mistero» scocca il colpo di fulmine e lui la invita a partire per un lungo viaggio insieme in giro per l’Europa. E durante la romantica vacanza lei resta incinta. Lo scopre una volta tornata a Rio e lo comunica all’uomo, di cui continua a ignorare la vera identità. I due mantengono i contatti via telefono, fino a novembre 2005. È un giorno indimenticabile per entrambi: lei partorisce, lui viene incoronato principe di Monaco. La donna gli manda una foto della piccola appena nata accompagnata da poche parole: «Questa è tua figlia». Ma l’uomo da quel momento «interrompe ogni contatto», si legge nelle carte. È diventato principe, quella bimba che spunta dal passato è un segreto ingombrante. Lei non si scoraggia: «Ho deciso di dare alla luce la mia piccola nonostante non volesse riconoscerla. Il vero shock però è stato un altro», afferma. Tutto accade alla fine dell’anno scorso, quando si trasferisce in Italia e le capitano sotto mano dei rotocalchi: in Brasile i Grimaldi non sono personaggi famosi, da noi sono spesso in copertina. Così, mischiata ai gossip di stagione, scopre il nome autentico del padre di sua figlia. Per questo soltanto adesso ha deciso di ricorrere al Tribunale.

LE PROVE
«Il disinteresse mostrato dal genitore nei confronti di una figlia naturale integra la violazione degli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione della prole, determinando la lesione dei diritti nascenti dal rapporto di filiazione, ancora più rilevanti attesa la negazione di una qualità di vita propria della figlia di un principe», è scritto nella citazione che tra le prove allega biglietti e prenotazioni del tour in Europa. A Sua altezza viene chiesto «un assegno mensile con decorrenza dalla data di nascita, oltre agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria» e al risarcimento dei danni. Alberto è già padre di Alexandre e Jazmin riconosciuti dopo il test. La scoperta di un terzo bambino, concepito durante il fidanzamento, provocò la fuga di Charlène Wittstock all’aeroporto di Nizza a poche ore dalle nozze nel luglio 2011. Con la quarta figlia illegittima nubi di burrasca si addensano sul palazzo.
 
Ultimo aggiornamento: 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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