La polizia russa ha arrestato il direttore di un'azienda produttrice di esplosivi con l'accusa di frode per alcune transazioni sospette con paesi membri della Nato. La notizia è stata diffusa in esclusiva dal quotidiano di Mosca, Kommersant.
Arrestato per frode: le accuse contro Yuri Shumsky
A far scattare l'arresto sarebbero stati stati alcuni contratti economici sospetti, stipulati con Paesi Nato e avvenuti attraverso intermediari in Svizzera e Austria. Shumsky era stato nominato direttore dell'azienda poco prima l'inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio scorso. Adesso rischia fino a 10 anni di reclusione.
Dopo l'arresto, il deputato della Duma Dmitry Kuznetsov, che aveva sollecitato l'indagine al Comitato investigativo russo, ha parlato di «auto-purificazione» dell'industria, ma alcuni osservatori non escludono che ci possa essere una motivazione politica dietro l'arresto. Kuznetsov aveva chiesto indagini sull'esportazione di esplosivi in Bulgaria, Gran Bretagna, Serbia e Cipro, che, secondo le sue denunce, avrebbero potuto essere utilizzati per scopi militari nei «Paesi della Nato ostili».