Epatite bambini, all'origine «una precedente infezione da Omicron». Lo studio su Lancet

Martedì 17 Maggio 2022
Epatite, per l'Oms «una precedente infezione Covid nei bimbi» potrebbe essere l'origine

Rimangono ancora diversi dubbi su quale sia origine dell'epatite che si sviluppa tra i bambini. Ma ci sono alcune ipotesi che si stanno avanzando: e tra queste c'è anche il Covid«Rimane un possibile link con l'adenovirus e/o con Sars-CoV-2», indica l'Oms.

Si indaga anche per capire «come queste due infezioni potrebbero agire insieme come co-fattori, o aumentando la suscettibilità» dei bambini o «creando una risposta anormale» da un punto di vista immunitario. «E penso che ci siano comunicazioni interessanti nella letteratura scientifica» che suggeriscono «un pò di più su questi meccanismi».

Epatite bambini, un morto in Irlanda (trapianto di fegato per un altro minore): i 4 sintomi che rivelano la malattia

Covid causa l'epatite, lo studio pubblicato su Lancet

A fare il punto è stata l'esperta dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Philippa Easterbrook, durante il briefing periodico con la stampa. L'esperta cita in particolare un'ipotesi suggerita da due scienziati Usa e Gb in un intervento pubblicato su 'The Lancet Gastroenterology and Hepatology': «Una precedente infezione Covid nei bimbi, forse di qualche tempo fa, potrebbe aver persistito ed essere rimasta nell'intestino. E poi una successiva infezione da adenovirus potrebbe aver provocato l'attivazione del sistema immunitario e l'infiammazione. Questa è solo un'ipotesi - ha precisato Easterbrook, che è nel 'Global Hiv, Hepatitis and Sti Programmè dell'Oms - Non c'erano dati basati sugli studi sui bambini a sostegno di questo ed è per questo che è così importante che il test Covid, fra gli altri test, venga eseguito sistematicamente sia per rilevare l'infezione passata che una presente e per tutti i bambini, in modo da poter fare confronti tra i casi segnalati in diversi Paesi». L'Oms intanto guarda con attenzione alle «indagini dettagliate» del Regno Unito, «e penso che i risultati inizino a emergere da quegli studi - ha concluso la scienziata Oms - Questo ci darà un indizio su dove potremmo aver bisogno di indagare ulteriormente».

 

Lo studio

L'adenovirus resta il sospettato numero 1, seguito a poca distanza dal virus SarsCoV2, nella ricerca delle cause dell' epatite dall'origine sconosciuta che nelle ultime settimane ha provocato più di 300 casi nei bambini in almeno 20 Paesi. A fare il punto sui due virus è la rivista The Lancet Infectious Diseases. La presenza dell'adenovirus è stata riconosciuta nel 70% dei casi finora noti, come ha detto recentemente l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Si tratta di virus molto comuni e che anche in passato sono stati identificati in concomitanza con casi di epatite in bambini dalle difese immunitarie indebolite. Di qui, si rileva nella rivista, l'ipotesi che le epatiti di origine sconosciuta possano avere un legame con il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia di Covid-19. Questo potrebbe infatti avere indebolito le difese di molti bambini, ma è da considerare anche l'ipotesi che, al termine delle restrizioni, la ripresa dei contatti sociali possa avere spinto una maggiore circolazione degli adenovirus.

Ultimo aggiornamento: 21:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci