Elezioni Usa 2020, Biden vince anche in Michigan, manca solo il Nevada. Ira Trump: «Riconteggio»

Mercoledì 4 Novembre 2020
Elezioni Usa 2020, Biden vince anche in Michigan, manca solo il Nevada. Ira Trump: «Riconteggio»

Elezioni Usa 2020, Joe Biden è a un passo dai 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. Dopo la vittoria di Michigan e Wisconsin al candidato democratico basta vincere uno tra Nevada, dove è in vantaggio, e gli altro stati chiave Arizona (idem),  Georgia,  North Carolina e Pennsylvania, dove è invece in vantaggio Donald Trump.

Attualmente, per la Cnn il candidato democratico è a quota 253, mentre Trump è fermo a 213. Ancora più netto il divario secondo la Fox che ha assegnato (facendo infuriare il presidente in carica) il Nevada a Biden che si ritroverebbe così 264 grandi elettori contro i 214 di Trump. Dal Nevada hanno fatto comunque sapere che i risultati definitivi saranno disponibili solo nel pomeriggio di oggi.

Usa 2020/E la “censura” costruttiva ha reso civile il dibattito - di Mario Ajello

Parla Biden

«È chiaro che vinceremo abbastanza stati per ottenere i 270 voti», ha affermato lo stesso Biden «ma non sono qui - ha aggiunto - per dichiarare che abbiamo vinto, ma solo per dirvi che quando il conteggio sarà finito riteniamo che saremo noi i vincitori». Ne è così convinto che ha già lanciato la prima promessa da neoeletto: Biden si è impegnato a rientrare nell'accordo di Parigi sul clima nel primo giorno della sua presidenza se verrà eletto. «Oggi l'amministrazione Trump ha ufficialmente abbandonato l'accordo di Parigi sul clima. Ed esattamente in 77 giorni una amministrazione Biden vi rientrerà», ha twittato, riferendosi ai tempi tecnici per la riammissione dell'intesa.

Di più: Joe Biden lancia anche il sito per la transizione. Anche se il voto non ha prodotto finora alcun vincitore, l'ex vicepresidente e la sua candidata alla vicepresidenza Kamala Harris lanciano il sito 'Build Back Better' che vede nell'hompage Biden e la scritta 'Biden-Harris Transition'. Lo riporta Abc.

Trump

Donald Trump però non ci sta. E se la campagna elettorale del 2020 è stata una delle più tese e divisive della storia recente, il post-elezioni rischia di essere ancora peggiore, con la prospettiva di una battaglia legale infinita sul voto per posta e il conteggio delle schede, e un'incertezza che si teme possa sfociare anche in tensioni sociali e disordini.

La campagna di Trump ha intanto presentato un ricorso per fermare lo spoglio delle schede in Michigan. «Alla campagna del presidente Trump non è stato fornito accesso in molti seggi per osservare le operazioni di apertura delle schede e del conteggio dei voti, come garantito dalla legge del Michigan. Abbiamo presentato oggi un ricorso alla Michigan Court of Claims pe fermare lo spoglio fino a quando questo accesso non sarà garantito», ha dichiarato il manager della campagna di Trump, Bill Stepien che chiede anche che vengano riconteggiate le schede per posta «che sono state aperte e conteggiate quando non eravamo presenti.

Elettori nelle strade

Migliaia di fan di Joe Biden sono scesi in piazza stasera a New York per chiedere che «tutti i voti siano contati», come sollecita il candidato dem alla Casa Bianca, mentre alcune centinaia di supporter di Donald Trump hanno manifestato a Detroit invocando la sospensione del conteggio nello stato del Michigan, come ha fatto il presidente con una azione legale poco prima che alcuni media assegnassero questo Stato all'ex vicepresidente. Il corteo nella Grande Mela, lungo la quinta avenue, è stato calmo, con la partecipazione di gente di ogni età. Più tesa invece la dimostrazione a Detroit, davanti a un centro elettorale dove è in corso lo spoglio delle schede e dove la polizia ha impedito l'accesso ai sostenitori di Trump. Secondo il Detroit Free Press, sul posto sono arrivati anche alcuni fan di Biden, contribuendo ad accrescere la tensione.

L'Election Day a ogni modo si chiude senza un vincitore definitivo anche se le corrispondenze dagli Stati Uniti danno per scontata la vittoria di Biden.

Elezioni Usa 2020, dai ricorsi al voto per posta rischio tempi supplementari: il verdetto potrebbe slittare di giorni

Mancano ancora molti voti da conteggiare, soprattutto quelli arrivati via posta contro cui Trump si è più volte scagliato. «Questa notte ero in vantaggio in molti stati-chiave, poi quando hanno iniziato a conteggiare i voti via posta, sono passato "magicamente" in svantaggio. Molto strano», ha twittato il presidente uscente. 

Poco più tardi, il tycoon ha pubblicato un altro tweet in cui sostiene che «stanno trovando voti per Biden ovunque». Molti dei tweet di Trump sono stati censurati da Twitter perché ritenuti fuorvianti. 

Sembra sicuro della vittoria, invece, il comitato elettorale di Joe Biden che ha annunciato di «essere sulla strada per raggiungere i 270 grandi elettori entro questo pomeriggio (ora americana ndr)». A dirlo è stato Jen O' Malley Dillon, numero uno della campagna elettorale del candidato dem in un video postato sull'account Twitter dell'ex vicepresidente americano. Dillon ha anticipato «una vittoria in Michigan, in Pennsylvania e Wisconsin con margini più ampi di quelli di Trump nel 2016, e di avere la meglio in Arizona». 

 

 

 

 

Joe Biden è il candidato più votato di sempre: superato anche Obama

Il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden ha già raccolto più voti di quelli che ottenne Barack Obama nelle elezioni del 2008, nelle quali conseguì la sua prima vittoria, superando il record stabilito dal politico di Chicago. Biden ha ottenuto finora 69,77 mln di voti, a fronte dei 69,49 mln presi da Obama nelle sue prime elezioni, nelle quali si impose sul candidato repubblicano John McCain, che ottenne 59,94 mln. Per Nate Silver, direttore del portalte Five Thirty Eight, specializzato in questioni elettorali, è molto probabile che Biden finisca per ottenere «intorno a 80 mln di voti», se la partecipazione totale è di circa 155 mln.

A sua volta Trump, che ora conta circa 67,16 mln di voti, potrebbe terminare con «tra 73 e 75 milioni di voti», ha scritto Silver su Twitter. In questo modo, entrambi batterebbero il record di Obama. Nonostante questo, essere il candidato più votato non significa essere eletto presidente, poiché negli Usa i cittadini votano i propri rappresentanti nel Collegio elettorale, che è quello che elegge il presidente. Nella storia degli Usa, ci sono stati 5 candidati che sono arrivati alla Casa Bianca senza conquistare anche la maggioranza del voto popolare: l'ultimo è stato lo stesso Donald Trump. Nel 2016 la democratica Hillary Clinton ottenne quasi 2,9 mln di voti in più del politico repubblicano, ma quest'ultimo superò i 270 delegati necessari nel Collegio elettorale.

 


 

 
Video

 

Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci