«Possa il silenzio di questo luogo esserci di aiuto per affrontare la violenza dei nostri tempi». Lo ha detto il premier Mario Draghi all'uscita del museo dell'Olocausto Yad Vashem. «L'Italia è impegnata nella ricerca dell pace.
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La lettera di Draghi
Il premier ha scritto una lettera per l'occasione. «Lo Yad Vashem testimonia gli orrori della Shoah, il coraggio di chi si oppose ci ricorda il valore della memoria e la lotta all'indifferenza nel contrasto all'antisemitismo. L'Italia è impegnata con forza nella difesa della dignità umana, nel rigetto di ogni forma di odio, nel rifiuto di ogni discriminazione e nella ricerca della pace». Visibilmente commosso, Draghi ha dedicato quasi due ora alla visita del Museo dell'Olocausto, soffermandosi nella stanza dei nomi -dove ci sono foto e archivi con tutti i nomi degli ebrei che persero la vita nei campi di concentramento- poi nel memoriale dei bambini, illuminato da candele e dove una voce scandisce tutti i nomi delle piccole vittime della Shoah. Una cerimonia si è tenuta poi nella tenda della rimembranza, dove una corona è stata deposta mentre un coro di bambini hanno intonato una canzone della poetessa Hanna Szenes.
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