Draghi cosa fa ora? Von Der Leyen lo vuole alla guida di un progetto Ue, ma lui rifiuta

A 75 anni ormai compiuti, sull’ex governatore della Banca centrale cominciano ad appuntarsi gli occhi della Commissione Ue

Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Alberto Gentili
Draghi cosa fa ora? Von Der Leyen lo vuole alla guida di un progetto Ue, ma lui rifiuta

«Sono un nonno al servizio della istituzioni», si descrisse Mario Draghi nel dicembre del 2021. E quando la scorsa estate, dopo le dimissioni innescate dalla crisi provocata da 5Stelle, Lega e Forza Italia, si fece forte il pressing di alcuni partiti per arruolarlo nella campagna elettorale, l’ormai ex premier rispose ruvido: «Ho visto tanti politici che mi candidano per vari posti in giro per il mondo, mostrando una sollecitudine straordinaria. Li ringrazio molto, ma nel caso decidessi di lavorare, un lavoro me lo trovo da solo». Salvo poi dire ai giornalisti, nell’ottobre scorso quando passò a Giorgia Meloni il timone di palazzo Chigi, «arrivederci ragazzi». Come a dire: un ritorno e un nuovo incontro è possibile. Ma da allora, Draghi è praticamente scomparso dalle scene politiche ed economiche. È stato registrato soltanto un suo avvistamento al World economic forum di Davos, cui ha partecipato ad alcune conferenze a porte chiuse.

Da cui nulla è trapelato.

LA PROPOSTA

Adesso però, a 75 anni ormai compiuti, sull’ex governatore della Banca centrale che ha alle spalle un curriculum senza eguali (dal salvataggio dell’euro, all’aver scongiurato la crisi dei debiti sovrani in Europa), cominciano ad appuntarsi gli occhi della Commissione Ue. Nell’Unione Europea sarebbe alto, infatti, il supporto per l’ipotesi di nominare Draghi come inviato speciale dell’Ue per il Global Gateway, il progetto da 300 miliardi di euro che mira a rispondere alla “Nuova Via della Seta” cinese. A darne notizia è il quotidiano tedesco Handelsblatt, che aggiunge che uno dei maggiori sostenitori dell’ex presidente del Consiglio italiano è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che mostrerebbe «simpatia per l’idea» Draghi.

UNA CALAMITA PER I FONDI

Von der Leyen, inoltre, vorrebbe Draghi anche come coordinatore delle iniziative infrastrutturali tra Stati Uniti e Ue. Il progetto Global Gateway viene definito da Handelsblatt «il più importante progetto geoeconomico dell’Ue», con investimenti e partenariati infrastrutturali e un potenziale focus su Balcani occidentali, Africa, Indo-Pacifico e Asia centrale, soprattutto nei settori energia, materie prime critiche e connessioni dati. Iniziative per cui sarà cruciale la mobilitazione dei fondi, aspetto in cui Draghi potrebbe essere prezioso, visto che, come scrive il quotidiano tedesco, «con la sua esperienza e i suoi contatti nel mondo finanziario, l’ex banchiere centrale sarebbe l’ideale per convincere gli investitori».

IL RIFIUTO DI DRAGHI

L’entourage di Mario Draghi fa però sapere che la notizia di un approdo dell'ex premier al Global Gatway «è destituita di fondamento e in ogni caso l’ex presidente del Consiglio non è interessato a questo come ad altri ruoli». Quanto fatto sapere dall'entourage di Draghi rispecchia le parole rilasciata prima di Natale dallo stesso ex presidente del Consiglio: «Faccio il nonno, ho quattro nipoti. E mi godo il diritto dei nonni di poter scegliere che cosa fare. Anche per questo ho chiarito che non sono interessato a incarichi politici o istituzionali, né in Italia né all’estero»

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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