Decapita il suo stupratore: «Ora fatemi
abortire o mi uccido», ma la legge lo vieta

Domenica 2 Settembre 2012
Decapita il suo stupratore: «Ora fatemi abortire o mi uccido», ma la legge lo vieta
ANKARA - Stuprata sistematicamente, una volta a settimana, da un uomo che si introduceva di notte in casa sua e dopo averla abusata la minacciava di diffondere le foto di lei nuda a tutto il vicinato: per porre fine a quest'incubo che andava avanti da mesi Nevin Y'nin, 26 anni, turca, ha crivellato di colpi il suo aguzzino mirando ai genitali. Quindi, gli ha mozzato la testa e l'ha fatta rotolare nella piazza del paese. Ma l'odissea, dai tratti raccapriccianti, di questa giovane di Isparta, continua anche dietro le sbarre della prigione dove si trova per quello che lei stessa ha definito un «delitto d'onore», come racconta l'edizione in inglese del quotidiano turco Hurriyet.



Nevin aspetta un figlio dal suo aguzzino e minaccia il suicidio se non le autorità non le daranno il consenso di abortire. La legge turca rema però contro questa ragazza, già madre di due figli piccoli, stabilendo che l'aborto è vietato dopo la decima settimana. Non l'aiuta neanche il clima generale che si respira in Turchia dove potrebbe essere imminente la presentazione di un disegno di legge contro interruzione volontaria di gravidanza evocata recentemente dal premier islamico conservatore Tayyep Recip Erdogan.
Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 15:32

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