Covid, i sintomi della variante “BF7”: raffreddore e la tosse. Cosa c'è da sapere (e la differenza con l'influenza)

Al momento BF.7 è in forte crescita a Pechino, il nodo dei vaccini aggiornati

Giovedì 22 Dicembre 2022 di Marta Giusti
Covid, quali sono i nuovi sintomi? La variante BF7 , il raffreddore e la tosse. Cosa c'è da sapere

Forse «ho il Covid», ma no «è un raffreddore» o magari potrebbe essere una «classica febbre invernale»: alla vigilia delle feste, il tema è sempre lo stesso. La paura (quasi il terrore) di ammalarsi ma soprattutto quali sono i sintomi? Come si capisce cosa sta succedendo? Con le notizie che arrivano dalla Cina e le nuove varianti, questo è l'ultimo scenario.

Bf7, la variante "figlia" di Omicron

L'ultima variante individuata tra gli esperti è BF.7 o BA.5.2.1.7, una sottovariante di BA.5, a sua volta figlia di Omicron, l'ultima “variante di preoccupazione” classificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Scoperta alla fine del 2021 in Sudafrica, Omicron si è evoluta in diverse sottovarianti particolarmente mutate ed elusive, delle quali BA.4 e BA.5 sono diventate quelle dominanti. Non a caso il secondo booster o richiamo del vaccino anti Covid si basa proprio su una formulazione aggiornata su di esse. Ma anche questi ceppi continuano a mutare ed evolvere, divergendo dal lignaggio Omicron originario. BF.7, come indicato, è emersa da BA.5 ed è una delle ultime sottovarianti a finire sotto la lente di ingrandimento degli esperti a causa delle sue peculiarità. 

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In un recente comunicato dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la variante Omicron rappresenta la quasi totalità delle sequenze rilevate nei tamponi dei pazienti Covid in Italia, con una percentuale del 99,96 percento (lo 0,04 percento residuo fa riferimento a ricombinanti tra Omicron e Delta, la precedente variante di preoccupazione). Fra esse, BA.5 è quella maggiormente rappresentata, con il 92,41 percento dei casi suddivisi in oltre 140 diversi lignaggi, compreso BF.7, che con il 12,32 percento di rilievi (al 2 dicembre) è al secondo posto, subito dietro BQ.1.1. al 13,25 percento. BF.7 è stata identificata in molti altri Paesi dell'Unione Europea, come Francia, Germania e Belgio, oltre a Stati Uniti, India e Regno Unito. Ma è soprattutto in Cina dove sta creando diversi grattacapo. Comespecificato a Global Times dal dottor Li Tongzeng dell'ospedale Xiaotangshan di Pechino, BF.7 «ha una maggiore capacità di fuga immunitaria, un periodo di incubazione più breve e una velocità di trasmissione più rapida»

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Nuova variante Bf7, casi in crescita dalla Cina agli Usa

Al momento BF.7 è in forte crescita a Pechino, mentre risulta stabile o in riduzione in altri Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, l'incidenza è passata dal 6,6 al 5,7 percento. Anche nel Regno Unito è diminuita dal 7 percento rilevato in ottobre. Non è chiaro come la crescita in Cina possa influire sull'impatto di BF.7 a livello globale e sulla nascita di potenziali, ulteriori varianti, ma come specificato dalla professoressa Mohammed abbiamo vaccini Covid aggiornati contro Omicron che risultano molto efficaci nel contrastare il patogeno. La raccomandazione degli esperti è dunque di vaccinarsi, perché il vaccino è l'arma più preziosa che abbiamo per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti dovrebbero fare le dosi raccomandate per la propria fascia di età / condizione di salute. 

CERBERUS - «Nella Regione Toscana, ma è un dato sovrapponibile al resto del Paese, la variante BQ.1, anche detta Cerberus, è al 75%. Questa, insieme all'altra BQ.1.1, è nata dalla subvariante BA.5 di Omicron. Si vedono e stanno avanzando lentamente varianti ricombinanti (ceppi diversi che provengono a BA.2), un segnale che negli ultimi mesi la situazione si sta evolvendo. Queste varianti ricombinanti sono per ora connotate da bassa patogenicità, ma il fatto che emergano ci fa sospettare che a gennaio o febbraio, dopo le feste natalizie, potrebbe esserci qualche novità». A fare il punto sulle varianti di Sars-CoV-2 per l'Adnkronos Salute è il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia, tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto superiore di sanità.

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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