Il virus ha un peso e questo determina la reazione dell'organismo al contagio. Ecco cosa rileva uno studio israeliano. Calcolato il peso complessivo di tutte le particelle di virus SarsCoV2 presenti nel mondo: va da un minimo di 100 grammi a un massimo di 10 chilogrammi, in base al numero di persone positive in un dato momento della pandemia. La stima, utile a quantificare il tasso di insorgenza di nuove varianti, è pubblicata sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) dall'Istituto israeliano Weizmann per le Scienze. Partendo dagli studi condotti sui macachi, i ricercatori hanno calcolato che ogni persona al culmine dell'infezione da Covid-19 dovrebbe ospitare tra 1 e 100 miliardi di particelle virali.
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Se pensiamo che il numero di positivi a livello globale può oscillare tra 1 e 10 milioni, ciò significa che i virus SarsCoV2 pesano complessivamente tra i 100 grammi e i 10 chilogrammi. Questi numeri permettono di capire meglio che cosa accade nell'organismo durante l'infezione, ad esempio quante cellule umane vengono infettate e come il numero di particelle virali prodotte nel corpo si rapporta con la velocità di evoluzione del virus. I ricercatori hanno infatti provato a calcolare quante mutazioni può accumulare il virus, in media, durante l'infezione di una singola persona e nella popolazione. Hanno così scoperto che nel singolo malato il virus può accumulare da 0,1 a 1 mutazione in tutto il genoma: considerando che passano 4-5 giorni tra un caso di infezione e l'altro, il virus può acquisire circa tre mutazioni al mese: un dato in linea con il tasso di evoluzione registrato finora. Bisogna però considerare che il numero di particelle virali può variare da una persona all'altra anche di 5-6 ordini di grandezza, il che significa che certi individui possono avere un numero di particelle virali che è milioni di volte superiore ad altri.