Croazia, limitazioni nei viaggi dopo impennata di casi Covid

Giovedì 1 Aprile 2021
Croazia, impennata di casi Covid e limitazioni per i viaggi all'estero

Nuove misure restrittive e limitazioni per i viaggi dall'estero in Croazia, dopo la forte impenna di casi di Covid registratasi nelle ultime settimane. Le nuove restrizioni alla frontiera costituiscono per la Croazia un importante ostacolo nello sviluppo dei programmi nazionali, di recente avviati, volti ad incentivare il ritorno dei turisti stranieri nel paese. Ai confini, tutti i viaggiatori in arrivo dovranno avere un certificato di avvenuta vaccinazione ( avvenuta più di 14 giorni prima), un test negativo (non più vecchio di 48 ore) oppure la conferma di avere avuto il Covid-19 negli ultimi 180 giorni.

Saranno validi anche i certificati di assunzione dei vaccini russo e cinese. Le restrizioni, in vigore da domani fino al 15 aprile, riguardano anche la nuova chiusura, dopo un mese di riapertura, delle palestre e degli asili.

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Misure ancora più severe sono state ordinate per le regioni adriatiche, dove viene limitato l'orario di lavoro dei bar e ristoranti fino alle 20, mentre a Zagabria (dove è stato registrato il numero più alto di contagi) è obbligatorio indossare le mascherine protettive anche all'aperto, a prescindere dalla distanza fisica. I bar e i ristoranti possono però continuare ad accogliere clienti e a servire ai tavoli se si trovano in luoghi aperti.

«La situazione epidemiologica del Paese è preoccupante», ha sottolineato il ministro degli Affari interni e responsabile del Comando di crisi della Protezione civile nazionale, Davor Božinović nel corso della consueta conferenza stampa. «Oggi abbiamo un balzo dei contagi e si possono ripetere gli scenari già visti. Impensierisce la situazione in Slovenia ma anche quella degli altri Paesi Ue. Da qui la necessità di adottare misure più stringenti in questa che gli esperti definiscono terza ondata epidemica», ha annunciato il ministro che, in merito al turismo, ha confermato le tre modalità con cui si può fare ingresso nel paese e ha aggiunto, «Viste le restrizioni attuate nei Paesi vicini non ci aspettiamo l’arrivo in Croazia di un gran numero di turisti», ha concluso Božinović. Quanto alla campagna vaccinale il direttore dell’Istituto nazionale per la salute pubblica (Hzjz), Krunoslav Capak, ha precisato che all'interno di alcune Case per anziani «ci sono state 44 persone che hanno contratto il coronavirus dopo aver ricevuto la prima dose del siero mentre sono 22 i cittadini ad essere risultati positivi al Covid dopo aver ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Hanno avuto comunque lievi sintomi della malattia».

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«Se la curva dei contagi continuerà a crescere saremo costretti a introdurre altre restrizioni, ancora più severe», ha spiegato Bozinovic. Nelle ultime 24 ore sono stati confermati 2.623 nuovi contagi, quasi il doppio rispetto alla media della settimana scorsa. Le persone con l'infezione attiva sono 11.306, di questi quasi 1.500 in ricovero ospedaliero e 144 in terapia intensiva. Da ieri sono decedute 19 persone, numero che porta il totale delle vittime in Croazia a 5.947. Dall'inizio dell'epidemia nel Paese sono stati registrati poco più di 270 mila positivi, quasi il 7 per cento della popolazione.

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Il programma per rilanciare il turismo croato

Nei giorni scorsi la Croazia, ha dato vita ad un programma a marchio nazionale chiamato "Stay Safe in Croatia" che permette ai visitatori di riconoscere più facilmente destinazioni, fornitori dei servizi di alloggio e trasporto o attrazioni turistiche che hanno adottato gli standard globali di igiene e salute. I turisti, troveranno il marchio Safe Stay in Croatia adeguatamente visibile e avranno, così, la certezza che la struttura scelta rispetti le raccomandazioni attuali del World Travel & Tourism Council e dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica. Il turismo è un settore in forte ascesa nell'economia croata e l'avvento del Covid ha senza dubbio costituito un fermo significativo a tale sviluppo. Ad oggi preoccupa in particolar modo il settore turistico croato il divieto di viaggio all'estero imposto ai cittadini britannici. I turisti inglesi, infatti, costituiscono un'ampia fetta dei visitatori annuali del territorio croato, amanti delle perle adriatiche croate come Dubrovnik o Spalato.

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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