Dopo il Covid la Francia lancia l'allarme bronchiolite per i bambini. Il prossimo inverno, senza lockdown e con una minore immunità acquisita dai più piccoli, ci si prepara a un possibile “rimbalzo” di questa malattia che di solito colpisce i bimbi con meno di due anni. «La prossima epidemia di bronchiolite potrebbe essere più diffusa del solito» ha avvertito nel suo ultimo parere il Consiglio scientifico che è l'organismo tecnico di riferimento del governo francese.
«Lo scorso inverno i lockdown e le misure anti-Covid hanno bloccato anche altri virus, tra cui l'Rsv, il virus respiratorio sinciziale che causa la bronchiolite», ha spiegato “La Voix du Nord” facendo il punto con l'Afp sull'allarme bronchiolite: «I bambini si sono ammalati meno del solito e quindi ora hanno meno immunità».
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I dati
I dati, del resto, indicano chiaramente che l'allarme in Francia si sta già trasformando in realtà. «Per la settimana iniziata il 27 settembre sono state 1.278 le visite al pronto soccorso di bambini sotto i 2 anni per bronchiolite, di cui 460 con ricovero ospedaliero, rispetto alle 700 visite e ai 300 ricoveri di un anno normale» dice ancora “La Voix du Nord”: «In tempi normali l'epidemia di bronchiolite segue sempre lo stesso andamento: inizia a fine ottobre, raggiunge il picco a fine dicembre e termina a marzo». Ma lo scorso inverno il Covid ha cambiato questa scansione temporale. «Oltre ad essere meno forte (2.500 visite d'emergenza settimanali in Francia durante il picco, contro le 5.000 di una stagione normale), l'epidemia si è spostata nel tempo». È cominciata «all'inizio di febbraio 2021, ha avuto il picco all'inizio di aprile ed è finita ai primi di giugno» ha detto all'Afp Delphine Viriot del Consiglio superiore della salute pubblica. E ha aggiunto: «Il livello degli indicatori rimane moderato, ma c'è una tendenza all'aumento che richiede la massima vigilanza».
In Francia dunque ci si prepara ad affrontare il problema rispettando rigorosamente le misure di distanziamento con i più piccoli. Ha avvertito Fabienne Kochert, presidente dell'Associazione francese di pediatria ambulatoriale: «Sarà bene mantenere un minimo di distanza e non portare i bambini con meno di 3 mesi nei supermercati».