Papa Francesco parla con Macron, l'Europa sia più solidale e mostri lo spirito delle origini

Mercoledì 22 Aprile 2020 di Franca Giansoldati
Papa Francesco parla con Macron, l'Europa sia più solidale e mostri lo spirito delle origini

Città del Vaticano – Lungo colloquio telefonico - ieri pomeriggio - tra Papa Francesco e il presidente francese Macron e stamattina la messa a Santa Marta è iniziata con una preghiera perché l'Europa mostri più unità. Al centro delle preoccupazioni del Papa c'è evidentemente anche il futuro del vecchio continente davanti al lento disgregarsi sotto i colpi di una visione poco solidale e molto lontana da quelle che erano i desideri dei padri fondatori quando all'indomani della seconda guerra mondiale crearono le prime basi che portarono ad un mercato comune.



Stamattina la riflessione del pontefice fatta all'inizio della messa è andata al percorso dell'Unione. Senza mai citare la riunione prevista per domani il Papa ha affermato che «in questo tempo nel quale è necessaria tanta unità tra noi, tra le nazioni, preghiamo oggi per l’Europa, perché l’Europa riesca ad avere questa unità, questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea» ha detto. 

Ieri sera, invece, il presidente francese ha annunciato attraverso Twitter di avere avuto una conversazione telefonica con il Papa «sulle prove che sta attraversando l'umanità e che esige sostenere l'Africa, aiutare i Paesi più poveri, diminuire le sofferenze attraverso una tregua universale dei conflitti e mostrare una Europa unita e solidale». Secondo il World Food Program gli effetti del virus corona potrebbero far raddoppiare nel 2020 il numero di persone che soffrono la fame nel mondo. La stima degli organismi internazionali si aggira attorno a 265 milioni di persone a rischio fame. 

Il colloquio con il presidente francese è la conseguenza dell'accordo raggiunto del G20 sulla sospensione del debito estero dei paesi poveri. L'intesa è arrivata al vertice in streaming di ministri e governatori alcuni giorni fa. Francia e Cina erano favorevoli alla sospensione. Per 76 nazioni si tratta di risparmiare circa 20 miliardi di dollari che possono essere usati quest'anno per combattere la pandemia. La moratoria inizierà il primo maggio ed è coordinata da una analisi del Fondo Monetario Internazionale. Riguarda paesi come la Tanzania, il Congo, l'Etiopia, le nazioni dell'Africa sub sahariana. 

Tempo fa il Vaticano aveva avanzato internamente l'ipotesi della cancellazione dei debiti ai paesi africani attraverso proposte di alcuni cardinali.

Ultimo aggiornamento: 08:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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