Coronavirus, diretta: in Cina 57 casi (36 a Pechino), record da aprile. Iran e Pakistan, è di nuovo allerta

Domenica 14 Giugno 2020
Coronavirus, diretta: in Cina 57 casi (36 a Pechino), record da aprile. Iran e Pakistan, è di nuovo allerta

Coronavirus, la situazione nelle principali aree del mondo con il bollettino in tempo reale. Un bollettino dal quale si nota come la pandemia da Covid-19 non si sia affatto arrestata in molte parti del mondo. Oltre a Sud America e Stati Uniti, dove contagi e morti continuano la loro progressione in doppia e terza cifra a fare notizia oggi è di nuovo la Cina con nuovi contagi il giorno dopo l'allarme al mercato di Pechino.

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Scatta l'allarme coronavirus in Cina nel timore di una seconda ondata della pandemia con 57 nuovi casi confermati in tutto il Paese, il numero giornaliero più alto da aprile. Questa volta il focolaio è stato identificato a Pechino con 36 contagi. Ed è di nuovo un mercato l'epicentro della malattia. Tutti e 36 i casi nella capitale riguardano infatti lavoratori del grande centro di vendita all'ingrosso di carne, frutta e verdura di Xinfadi, nel sud di Pechino, o persone che hanno avuto contatti diretti con esso, a quanto precisato da Pang Xinghuo, vice direttrice del centro della capitale cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Le contromisure sono scattate già da ieri con la chiusura del mercato per sanificarlo, il dispiegamento di polizia paramilitare per i controlli e il lockdown per 11 quartieri dei dintorni. Tutti i lavoratori di Xinfadi, e tutti quelli che ci sono andati a partire dal 30 maggio saranno sottoposte al tampone, come pure gli abitanti delle zone circostanti. Almeno 10 mila persone per ora asintomatiche sono state già testate. Ma a preoccupare anche il fatto che il virus è stato rilevato in ben 40 campioni prelevati dalle aree alimentari e di trasformazione del mercato che si trova nel quartiere sudovest di Fengtai e copre un'area di 112 ettari.
L'allarme ha dato il via anche a una serie di ispezioni nei grandi supermercati e vari punti vendita di carne e prodotti ittici. Sono 5.424 i campioni raccolti tra carne, frutti di mare e ambiente esterno. «Non possiamo escludere altri casi in futuro», aveva ammesso ieri Pang, in considerazione del fatto che il virus è stato ritrovato sui taglieri usati per la lavorazione del salmone, mentre le grandi catene come Carrefour e Wumart hanno rimosso gli articoli incriminati dagli scaffali. «La gente ha paura», ha raccontato all'Afp un venditore di frutta e legumi in un altro mercato della capitale cinese. In molti quartieri gli abitanti si sono chiusi in casa e negozi e ristoranti sono rimasti serrati. Intanto a Wuhan, capoluogo della provincia dell'Hubei che è stata l'epicentro dell'epidemia di Covid-19, continua il percorso di prudente ritorno alla normalità. Oggi sono stati riaperti il museo e la biblioteca provinciali, i musei d'arte e la sala commemorativa della Rivoluzione Xinhai. Una serie di misure prese dopo la decisione dell'Hubei di abbassare l'allerta dal livello 2 al livello 3 a partire da ieri, consentendo così ai locali aperti al pubblico di riprendere a funzionare con limiti al numero di visitatori e misure ad hoc, come la disinfezione dei libri della biblioteca prima e dopo il prestito.


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America Latina, numeri fuori controllo. Nella giornata segnata dalle dimissioni del ministro della Sanità del Cile, per una pandemia da coronavirus che in quel Paese sembra fuori controllo, l'America Latina ha raggiunto nelle ultime 24 ore 1.600.720 contagi (+44.551) e 77.960 morti (+2.299). È quanto emerge oggi da una elaborazione statistica realizzata dall'ANSA sulla base dei dati di 34 nazioni e territori latinoamericani. Stabile leader della classifica il Brasile che, con 850.514 contagi (+21.704) e 42.720 morti (+892), si è stabilizzato sulle cifre degli ultimi giorni che lo hanno portato al secondo posto assoluto nel mondo per contagi e morti, dietro gli Stati Uniti.
 
Seguono il Perù (220.749 e 6.308) e il Cile (167.335 e 3.101) che, con dati in ascesa e indiscrezioni di minori registrazioni di vittime, ha sostituito il ministro della Sanità. Questo mentre altri sei paesi della regione (Messico, Ecuador, Colombia, Argentina, Repubblica dominicana e Panama) sono sopra 20.000 contagi.
 

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Stati Uniti, 734 morti. I morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 734. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University, secondo la quale i decessi totali sono 115.347.

Pakistan: 6.825 in 24 ore, altri 81 morti. Aumento record dei contagi da Covid-19 in Pakistan, con 6.825 casi registrati nelle ultime 24 ore. Ne dà notizia il ministero della Salute. Per il terzo giorno consecutivo il numero dei nuovi casi è superiore alle 6.000 unità. Il totale sale così a 139.230. I deceduti sono aumentati di 81 unità, portando il totale a 2.632. I guariti dall'inizio della pandemia sono 51.735.

Israele, oltre 19.000 casi. Il numero complessivo dei casi positivi di coronavirus ha superato oggi in Israele la quota di 19.000, dei quali 15.360 sono comunque guariti o in fase di guarigione. Lo ha reso noto il ministero della sanità. Con la progressiva ripresa dei contagi negli ultimi dieci giorni, 15.963 persone sono state poste in isolamento cautelativo nelle loro abitazioni. I malati accertati sono 3.268, 26 dei quali sono in rianimazione. I decessi sono stati finora 300.

Nuova allerta Iran. Sono 107 le persone morte per Covid-19 nelle ultime 24 ore in Iran, «il numero più alto registrato negli ultimi mesi». Lo ha detto la portavoce del ministero della Sanità, Sima Lari nel suo bollettino quotidiano. Il numero delle vittime è salito così a 8.837. I nuovi contagi accertati sono 2.472, con il totale che sale a 187.427. Di questi, 148.674 sono guariti. I pazienti in terapia intensiva sono 2.781. Sette sono le province considerate ad alto rischio: Khuzestan, Azarbaijan Occidentale, Kurdestan, Hormuzgan, Kermanshah, Sistan-Baluchestan e Bushehr.

Wuhan apre i musei. La provincia di Hubei, che con il suo capoluogo Wuhan è stata l'epicentro dell'epidemia di Covid-19 in Cina, ha riaperto oggi cinque importanti luoghi culturali pubblici nell'ultima iniziativa per tornare alla normalità. Tra i luoghi riaperti ci sono il museo provinciale, la biblioteca provinciale, la sala commemorativa della Rivoluzione Xinhai, il Museo d'arte provinciale e il centro d'arte di massa. La notizia segue la decisione della provincia di Hubei di abbassare l'allerta dal livello II al livello III a partire da sabato, consentendo così ai suoi locali pubblici, alle conferenze, alle mostre, al turismo trans-provinciale e alle classi di riaprire gradualmente o riprendere a funzionare. Tutte e cinque le strutture richiedono la prenotazione in anticipo e hanno posto un limite al numero giornaliero di visitatori. La biblioteca provinciale ha assicurato che avrebbe disinfettato rigorosamente i suoi libri prima che fossero prestati e dopo il loro ritorno


 

Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 07:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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