Cinesi a centinaia nel maxicantiere del Ponte e ferie in Cina: «Nessun contagio»

Martedì 25 Febbraio 2020
Il Peljeski Most, ponte di Sabbioncello, in Dalmazia
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DALMAZIA - Coronavirus, attenzione altissima in Croazia intorno al Pelješki Most, il Ponte di Sabbioncello, la lunga penisola che dalla costa di Dubrovnik-Ragusa, si protende per 70 chilometri nell'Adriatico. La costruzione del Ponte, un'opera imponente, lunga quasi due chilometri e mezzo, del costo di 280 milioni di euro, finanziati all'80 per cento a fondo perduto dall'Unione Europea, che permetterà alla Croazia di ripristinare la continuità territoriale, saltando il breve tratto di costa - il "corridoio di Neum" - sotto sovranità della Bosnia Erzegovina, è appaltato a un colosso cinese, la China Road and Bridge Corporation, che costruisce in Cina le parti essenziali del ponte e impiega ben 400 operai cinesi nel cantiere in Croazia. La fabbrica in Cina che costruisce i pezzi del ponte è stata temporaneamente chiusa per il rischio coronavirus. E molti dei 400 operai che lavorano in Croazia hanno trascorso recentemente in Cina un periodo di ferie. Secondo la China Road and Bridge Corporation sono tuttavia rientrati tutti sani, nessuno risulta contagiato.

Un altro maxi-investimento della Croazia appaltato a imprese cinesi è in fase di realizzazione a Senj-Segna, la città sulla costa dalmata tra Fiume e Zara dove un grande gruppo cinese sta realizzando un gigantesco parco eolico, un investimento da oltre 150 milioni di euro. Anche a Segna i lavoratori cinesi sono tutti esenti dal contagio, secondo l'Istituto di Salute pubblica della Croazia competente per la regione dalmata.


 

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