Tensione nel Mar Cinese Meridionale. L'esercito cinese ha reso noto di aver espulso un incrociatore missilistico degli Stati Uniti che «ha fatto irruzione illegale» nelle acque adiacenti alle Isole Spratly commettendo una «grave violazione» della sovranità e della sicurezza del suo spazio marittimo.
L'annuncio di Pechino
Il portavoce del Comando cinese delle operazioni meridionali Tian Junli ha comunicato attraverso il sito dell'esercito cinese che «l'incrociatore missilistico USS Chancellosrville ha fatto irruzione illegalmente nelle acque adiacenti le Isole Spratly senza l'approvazione del governo cinese.
I nodi Vietnam, Brunei, Malesia e Filippine
La Cina ha da tempo una disputa territoriale con Vietnam, Brunei, Malesia e Filippine su diverse isole situate nel Mar Cinese Meridionale. Importanti riserve di idrocarburi sono state scoperte sulla piattaforma continentale di queste isole, in particolare sulle isole Xisha (isole Paracel), Nansha (isole Spratly) e Huangyan (Scarborough Reef).
Stoltenberg (Nato): «Cina cerca spazio in area euroatlantica»
«La Nato non sta diventando un'alleanza militare globale: parliamo di Cina perché è la Cina ad avvicinarsi a noi e lo vediamo nell'Artico, in Africa o nel cyberspazio. Pechino cerca d'influenzare le scelte nell'area euroatlantica e un momento chiave è stato il dibattito nel 2019 sul 5G». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Bucarest, precisando che agli alleati verranno consegnate linee guida sulla resilienza in modo da «affrontare le dipendenze da Paesi autoritari». Secondo Stoltenberg il caso del 5G è simile a quello sul gas naturale proveniente dalla Russia. «Anche in quel caso si diceva che aveva una natura puramente commerciale ma in realtà, sia col gas che con 5G, ci sono ricadute sulla sfera della sicurezza», ha detto. «La guerra in Ucraina ha dimostrato la nostra pericolosa dipendenza dal gas russo: questo dovrebbe portarci a valutare le nostre dipendenze da altri Stati autoritari», ha sottolineato.