Cina-Giappone, tensioni nel Pacifico: gli Usa inviano un'unità "potenziata" di Marines a Okinawa. Cosa sta succedendo

Giovedì 12 Gennaio 2023 di Andrea Bulleri
L'annuncio del Segretario della Difesa statunitense: "Difenderemo Tokyo e la sua gente"

Una nuova unità di marines nell'isola giapponese di Okinawa, in risposta all'attivismo militare della Cina.

E' la mossa congiunta di Stati Uniti e Giappone, che hanno deciso di rafforzare la propria cooperazione nel campo delle forze armate per scoraggiare nuove attività del Dragone in quell'area del Pacifico. Ad annunciarlo è stato mercoledì il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo omologo giapponese, Hamada Yasukazu, il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri giapponese Hayashi Yoshimasa. 

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Si tratterà, spiegano i ministri coinvolti nel piano, di una nuova unità «ridisegnata» del corpo dei Marines, dotata di strumenti di intelligence avanzata, più alta capacità di sorveglianza e possibilità di sparare missili anti-nave. Un'unità «più letale, più agile e più capace», secondo i due Paesi, che sostituirà un reggimento di artiglieria. L'obiettivo, ha spiegato Lloyd Austin, è quello di «rafforzare la deterrenza nella regione», con un corpo che «ci permetterà di difendere il Giappone e la sua gente in modo più efficace». 

Le tensioni

Okinawa, una delle isole a sud del Giappone, bagnata dal mar giallo cinese, è considerata un'area chiave per le operazioni militari statunitensi nel Pacifico. In parte anche a causa della sua vicinanza a Taiwan, verso cui il Dragone non ha mai nascosto le proprie mire. L'isola giapponese oggi ospita più di 25mila militari statunitensi e una ventina di basi militari. Ed è tornata centrale dopo che nelle scorse settimane la tensione tra Cina e Giappone ha ripreso a crescere nel Pacifico.

L'ultimo incidente solo pochi giorni fa, quando un drone militare cinese è stato rilevato mentre sorvolava le acque tra le isole di Okinawa e Miyakojima, nella zona sud-occidentale del Giappone, nel giorno di Capodanno. A metà dicembre, invece, la flotta cinese aveva sconfinato nel Pacifico occidentale dal Mar Cinese Meridionale, alzando l'allerta delle forze armate di Tokyo. Tanto che il premier nipponico, Fumio Kishida, all'inizio di gennaio ha informato che la Difesa giapponese aveva fatto alzare in aria jet da combattimento, dispiegando portaerei e navi da guerra per tenere d'occhio e contenere la portaerei militare cinese Liaoning e cinque navi da guerra di Pechino impegnate nel Pacifico. 

La mossa

Anche così, insomma, si spiega la mossa congiunta di Washington e Tokyo. Si tratta, rilevano gli analisti, di uno degli aggiustamenti più significativi alla posizione delle forze militari statunitensi nella regione da anni. Che arriva proprio all'indomani della simulazione di un importante think tank di Washington, che ha rilevato come  il Giappone, e Okinawa in particolare, potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel caso di un conflitto militare con la Cina, magari innsescato proprio dalle tensioni su Taiwan, fornendo agli Stati Uniti opzioni di schieramento e basi avanzate.

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Intanto, mentre il governo nipponico si è impegnato a stanziare un budget senza precedenti per la difesa per le spese militari del Giappone (6.800 miliardi di yen, circa 48 miliardi di euro), la collaborazione tra i due Paesi si annuncia sempre più stretta: il presidente Usa Joe Biden ha in programma di incontrare il primo ministro giapponese Kishida alla Casa Bianca a stretto giro.

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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