Cile, storica svolta a sinistra: Gabriel Boric diventa il presidente più giovane di sempre, ko Kast dell'estrema destra sostenuto da Salvini

Lunedì 20 Dicembre 2021
Cile, storica svolta a sinistra: Gabriel Boric diventa il presidente più giovane di sempre, ko Kast dell'estrema destra sostenuto da Salvini
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Il leader della sinistra,  Gabriel Boric, si è aggiudicato il ballottaggio presidenziale in Cile che lo ha opposto all'ultraconservatore José Antonio Kast, nostalgico di Pinochet sostenuto anche da Matteo Salvini.

SANTIAGO DEL CILE Gabriel Boric, il candidato della coalizione di sinistra Apruebo Dignidad, ha vinto le elezioni presidenziali in Cile, imponendosi sul candidato di estrema destra José Antonio Kast con il 55,8% dei voti contro il 44,2% a scrutinio pressoché terminato.

Appena un'ora dopo la chiusura dei seggi, la tendenza del voto appariva chiara e in moltissime città si sono svolte carovane di persone in festa che per l'occasione hanno rispolverato lo slogan nato durante il governo di Salvador Allende, e che sembrava solo un tema nostalgico, di «El pueblo unido jamàs sera vencido!».


Boric, il candidato divenuto tale per avere vinto inaspettatamente le primarie contro il rappresentante del partito comunista, ha pressoché mantenuto inalterato il vantaggio di circa dieci punti durante tutto lo scrutinio: la vittoria del candidato presidenziale più giovane della storia, cresciuto nelle mobilitazioni degli studenti, è apparsa netta fin dal principio.

 


LE PREVISIONI
Il suo successo ha più che ribaltato il voto del primo turno celebratosi lo scorso 21 novembre, in cui Kast lo aveva battuto, superandolo di due punti percentuali (il 27,9% voti contro il 25,8%). In serata, Kast ha chiamato il suo rivale, riconoscendo la sconfitta: «Da oggi è il presidente eletto del Cile e merita tutto il nostro rispetto». Si conclude così la battaglia elettorale più combattuta degli ultimi anni, con opzioni che mai si erano viste così polarizzate nella storia recente del Cile, candidati con progetti di società diametralmente opposti.


Il candidato repubblicano, infatti, rivendica esplicitamente l'eredità del dittatore Augusto Pinochet, specie per quanto riguarda il programma economico iperliberista. Non per nulla suo fratello Miguel Kast fece parte dei cosiddetti Chicago Boys che occuparono incarichi di rilievo durante la dittatura militare.


È contrario al matrimonio omosessuale e alla depenalizzazione dell'aborto. Il suo elettorato è prevalentemente maschile, di maggiore età, delle zone rurali, di classe alta e popolare.


IL PIÙ GIOVANE
Boric, invece, laureato in legge, dirigente del partito di sinistra Convergencia Social, di famiglia originaria della Croazia, con i suoi 35 anni rappresenta un elettorato giovane, femminile, urbano, di ceto medio. Il nuovo presidente - che è il più giovane della storia democratica del Cile - propone un approfondimento del cambio intervenuto negli ultimi due anni con il cosiddetto estallido social. Socialdemocratico per quanto attiene al modello socio-economico, è però lontano dal paradigma estrattivista.


LE PROPOSTE
Entrambi hanno dovuto flessibilizzare le loro proposte per il secondo turno, ma in Cile l'identificazione ideologica è ancora molto forte, l'asse sinistra-destra funziona sempre, differentemente da altri paesi sudamericani.
Non sarà una legislatura facile se, come sembra, Boric non otterrà la maggioranza nel Congresso. In più dovrà fare i conti con il nuovo processo costituente in marcia che si compirà a metà del prossimo anno e che, tra l'altro, potrebbe cambiare la durata del mandato presidenziale.

Cile, svolta a sinistra con Boric

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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