Mamma e due figlie morte, il padre si difende: «Ho ucciso solo mia moglie, le bimbe le ha ammazzate lei»

Mercoledì 22 Agosto 2018
L'uomo accusato di aver sterminato la propria famiglia si difende: «Ho solo ucciso mia moglie per vendicare le bimbe»
«Non ho ucciso io le mie due figlie. Ho solo ucciso mia moglie, per vendicarle, è stata lei a uccidere le bimbe». Si è difeso così un 33enne accusato di aver ucciso la moglie incinta e le sue due bambine, di quattro e tre anni, e di aver nascosto i loro cadaveri.




Come riporta il Mirror, Chris Watts, un uomo che vive in Colorado, è attualmente in stato di arresto dopo aver lanciato disperati appelli ai media locali dopo aver denunciato la scomparsa della moglie Shanann, 34 anni, e delle piccole Bella e Celeste. Nei giorni scorsi, gli appelli si erano moltiplicati, fino al drammatico epilogo dello scorso 16 agosto: i tre corpi erano stati rinvenuti in un terreno di proprietà dell'impresa per cui Chris Watts lavora, seppelliti in una grande fossa.

Immediatamente accusato di aver sterminato la propria famiglia, oggi l'uomo si è difeso così: «Con mia moglie le cose andavano male, io avevo un'altra e stavamo discutendo la separazione. Per vendicarsi, lei ha deciso di uccidere le bimbe, l'ho vista attraverso lo schermo di un monitor dall'altra parte della casa mentre strangolava Celeste. Per questo, in uno scatto di ira e dolore, l'ho uccisa».

Gli inquirenti, per il momento, danno decisamente poco credito alla versione dell'accusato. Il caso aveva suscitato molto scalpore per le lacrime e la disperazione dell'uomo durante gli appelli lanciati nei giorni precedenti al rinvenimento dei tre cadaveri. Al momento, le accuse a carico di Chris Watts sono pesantissime: triplice omicidio (con diverse aggravanti), occultamento di cadavere, depistaggio, manipolazione di prove e ostruzione alla giustizia.

I tre corpi erano stati rinvenuti lo scorso giovedì, 16 agosto, ma secondo quanto stabilito dalle autopsie Shanann e le sue due bimbe erano state uccise almeno tre giorni prima. Per poter supportare la propria tesi, Chris Watts, attraverso i suoi legali, ha chiesto esami approfonditi del dna sul collo delle due bimbe, allo scopo di dimostrare che le piccole sono state strangolate dalla madre. Gli inquirenti, però, come riporta ancora il Mirror, hanno già rigettato la richiesta.
Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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