Olanda, il re chiude in garage la carrozza decorata con dipinti colonialisti

Sabato 15 Gennaio 2022 di Simona Antonucci
Il dipinto “Tributo dalle colonie” sulla fiancata della Golden Coach della famiglia reale olandese

La Golden Coach, con uomini neri inginocchiati davanti ai padroni bianchi, al centro di un acceso dibattito sul razzismo e la schiavitù, resterà chiusa nel “garage” della famiglia reale olandese fino a data da destinarsi: per consentire al Paese di elaborare il suo passato coloniale il re Willem-Alexander ha deciso infatti di rinunciare alla storica carrozza dorata.

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IL DIPINTO

Ad accendere la polemica, un controverso dipinto della fiancata sinistra, intitolato “Tributo dalle colonie”, dove sono raffigurate persone nere e asiatiche, una di loro in ginocchio, nell’atto di offrire merci a una giovane donna bianca seduta su un trono che simboleggia l’Olanda.

Il dipinto rappresenta anche un ragazzo bianco che consegna un libro a un bambino nero, una scena che nel 1896 il pittore olandese Nicolaas van der Waay ha definito come “la civilizzazione”. «Non possiamo riscrivere il passato. Possiamo cercare di accettarlo insieme. Questo vale anche per il passato coloniale» ha spiegato il re in un messaggio video ufficiale. Aggiungendo: «Fin quando ci saranno persone che nei Paesi Bassi avvertono quotidianamente il dolore della discriminazione, il passato getterà ancora la sua ombra sul presente» ha proseguito il sovrano 54enne che ha probabilmente tenuto conto anche di una petizione sottoscritta da 9mila firme.

Palazzo Noordeinde

Quindi, la decisione di lasciare parcheggiato fino a nuovo ordine il Gouden Koets, solito circolare per le strade di Amsterdam in occasione di cerimonie ufficiali quali matrimoni, battesimi. Tradizionalmente la carrozza viene usata per condurre il monarca olandese dal Palazzo Noordeinde al Ridderzaal per pronunciare il discorso annuale di apertura del Parlamento e per le nozze della casa reale. Ma il dipinto che glorifica il passato coloniale dei Paesi Bassi e in particolare il suo ruolo nel commercio degli schiavi alimenta troppi malcontenti. E il peso della “cancel culture” nel dibattito che, nei Paesi Bassi come in molte altre nazioni, rivede criticamente la storia coloniale - un processo riacceso dal movimento Black Lives Matter - riecheggia infatti nelle parole del re: «Non ha senso condannare ciò che è successo attraverso la lente del nostro tempo. Vietare semplicemente oggetti e simboli storici non è certo una soluzione. Invece, è necessario uno sforzo concertato che vada più a fondo e che richiede più tempo. Uno sforzo che ci unisca invece di dividerci».

Oranjecomité

Subentrato alla madre Beatrix dopo la sua abdicazione nel 2013, re Wilhem-Alexander è tra i regnanti europei più informali e progressisti: non ha mai indossato la corona e nel 2021 ha rotto con la tradizione del giorno del Koningsdag, la “Festa del re”, che nel giorno del compleanno – il suo è il 27 aprile – prevede grandi celebrazioni ad Amsterdam, organizzate soprattutto dagli Oranjecomité, i comitati arancioni. Sentito da Associated Press, l’attivista antirazzista e co-fondatore dei The Black Archives ad Amsterdam, Mitchell Esajas, ha definito la dichiarazione del re “un buon segno”, ma anche il “minimo” che il monarca avrebbe potuto dire. «Dice che il passato non dovrebbe essere guardato dalla prospettiva e dai valori del presente e penso che sia un errore perché anche nel contesto storico la schiavitù può essere vista come un crimine contro l’umanità».

Netherlands Gets Better

Favorevole alla decisione anche il direttore dell’Istituto di studi su colonialismo e schiavitù olandesi, Urwin Vyent: «Una scelta che va nella giusta direzione. E per quanto ci riguarda la carrozza può restare in mostra al museo». Devika Partiman, membro dell’associazione Netherlands Gets Better che si occupa di educare gli olandesi sulle conseguenze prodotte dal colonialismo, si interroga su come mai il re abbia lasciato uno spiraglio sull’utilizzo futuro della carrozza.

La principessa Guglielmina

La carrozza, regalo della città di Amsterdam alla principessa Guglielmina, prima donna a sedere su un trono olandese, per la sua investitura del 1898, in legno di teak, gran parte del quale è ricoperto di foglia d’oro, in passato, è rimasta “a piedi” anche altre volte: dal 2015 e per 5 anni è stata ferma per il suo completo restauro, e ora è esposta ad Amsterdam in una mostra dedicata al passo coloniale dell’Olanda. E già nel 2011 due deputati olandesi proposero di rimuovere il pannello della discordia.

Ultimo aggiornamento: 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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