Canada, la più grande caccia all'uomo per i due giovani serial killer neo-nazisti

Martedì 30 Luglio 2019 di Anna Guaita
Canada, la più grande caccia all'uomo per i due giovani serial killer neo-nazisti
NEW YORK – Due ragazzi di 19 e 18 anni sono in fuga in Canada da due settimane, ricercati da oltre mille poliziotti e giubbe rosse, elicotteri, droni, cani da fiuto e da due giorni anche da squadre speciali delle forze armate, con il supporto di un Hercules, un aereo da trasporto tattico militare.

Mai in Canada si era verificata una caccia all’uomo di queste dimensioni. E mai la popolazione si era sentita così esposta e spaventata.

I due giovani sono accusati di aver commesso tre omicidi. Sono anche sospettati di essere simpatizzanti neo-nazisti e suprematisti bianchi. Un quadro spaventoso per due ragazzi che in foto appaiono sorridenti e innocui. E difatti nessuno sa spiegare cosa abbia scatenato in loro la voglia di sangue. Dopotutto sono cresciuti nella tranquilla isola di Vancouver, nella British Columbia. Hanno fatto le scuole insieme e insieme dopo il liceo avevano trovato lavoro in un grande magazzino. Ma dopo cinque settimane si sono licenziati e all'inizio di luglio hanno detto ai genitori che andavano a cercare lavoro nello Yukon, il territorio canadese a nord della British Columbia. E invece sono scomparsi. E all’inizio sembrava che fossero stati vittima di qualche incidente, ed è scattata la ricerca.




Poi invece è venuto a galla un quadro diverso: sulla loro strada il 19enne Kam McLeod, e il 18enne Bryer Schmegelsky si erano lasciati tre corpi. Secondo quanto la polizia ha ricostruito, Kam e Bryer avrebbero ucciso una coppia di turisti che si era fermata in una isolata strada sulle Montagne Rocciose per un guasto al furgone. Le vittime erano Chynna Deese, di 24 anni, e il suo boyfriend, Lucas Robertson Fowler, di 23. La ragazza era di una cittadina statunitense, di Charlotte, nella Carolina del Nord, e il ragazzo era un australiano di Sidney, il cui padre è un ispettore di polizia. La coppia stava viaggiando nel nord del Canada, con un vecchio furgone. I loro corpi sono stati trovati poco distanti dalla vettura, crivellati di colpi.

Quattro giorni dopo, i due giovani sospetti avrebbero ucciso il professore di botanica Leonard Dyck, che stava raccogliendo campioni nei laghi della zona per i suoi corsi all’Università della British Columbia.

La polizia non ha fornito molti particolari degli omicidi, nel tentativo di non creare un circo mediatico intorno alla sorte di queste tre persone. Ma si è saputo che gli omicidi sono stati “molto brutali”.

Da quando è stato trovato il corpo del professore, i due giovani sono fuggiti verso est, percorrendo quasi 4 mila chilometri e attraversando l’Alberta, il Saskachewan e giungendo nel Manitoba, dove letteralmente la strada finisce: qui comincia infatti la Baia di Hudson, e cioé il Mar Glaciale Artico.

Queste sono zone molto poco abitate, e molto selvagge. Il Manitoba poi, in questa stagione, è anche invasa da stormi di famelici insetti, tant’è che i poliziotti a caccia dei due sospetti devono indossare cappelli con retine protettive.

Tutti si chiedono come due ragazzi così giovani e inesperti possano eludere una caccia all’uomo così accanita e vasta in una regione del nord canadese, dove gli stessi esperti di sopravvivenza estrema riconoscono che avrebbero difficoltà a resistere. Tuttavia dopo alcune segnalazioni iniziali, nei primi giorni, di Kam e Bryer non si hanno più tracce.

Qualcuno ipotizza che si siano suicidati. Altri pensano che abbiano rubato un’imbarcazione e siano risaliti lungo la costa della baia di Hudson fino al Nunavut, il Territorio a nord del Manitoba. Ma se il Manitoba era già impervio, il Nunavut lo è anche di più. Brullo, gelido e deserto, non è proprio un posto in cui nascondersi.

 

 

 

 

 

 
Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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