Il Canada è in ginocchio: clima impazzito, i roghi dopo l'afa killer (si temono 1.000 morti)

Domenica 4 Luglio 2021 di Flavio Pompetti
Il Canada è in ginocchio: clima impazzito, i roghi dopo l'afa killer (si temono 1.000 morti)
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Dopo il caldo record, le fiamme: un incendio ha devastato il villaggio canadese di Lytton in British Columbia, riducendo in cenere ogni traccia di vita umana. Il paese nato a metà dell'ottocento dai pionieri accorsi per la corsa all'oro è stato cancellato dalle mappe in una sola notte, divorato dal fuoco e dal vento, che hanno lambito ogni casa e ogni opera di urbanizzazione. La catastrofe si è verificata alla fine di una ondata di calore straordinaria, che aveva fatto registrare a Lytton record consecutivi di temperatura per l'intero Canada, fino ai 46,9 gradi centigradi del 29 di giugno.

Canada, caldo record e incendi

La notte del giorno dopo è scoppiata la scintilla che ha segnato l'inizio della fine, pare scaturita dalla stazione ferroviaria.
IL RACCONTO
«Mi hanno svegliato le grida di mia figlia Deidre, ventiduenne, che piangeva in preda allo shock e alla paura, mentre sua sorella maggiore al telefono ci supplicava: scappate subito! racconta Jeane McKay, una nativa indiana canadese che abitava in paese Anch'io mi sono persa nel panico, vedevo le fiamme che avanzavano e avevano già circondato la casa di una mia amica».

Insieme a lei gli altri 249 abitanti del borgo avevano già abbandonato le proprie case o si accingevano a farlo. Hanno perso tutti i loro averi, e sono ospitati ora in sistemazioni precarie, insieme ad altri mille abitanti di paesi limitrofi, ai quali è stato intimato di evacuare le abitazioni negli ultimi giorni. Il conto dei morti è al momento di sole due persone, ma si teme che sia destinato a salire quando il fuoco sarà completamente estinto, e sarà possibile effettuare una ricognizione accurata. Bisogna dare un'occhiata alla carta geografica per rendersi conto dell'enormità di quanto è accaduto. Lytton si trovava a nord del 50mo parallelo settentrionale, lungo una linea che congiunge idealmente la Normandia, l'alta valle del Reno, Praga, Cracovia, e l'isola russa di Sakalin, a Nord del Giappone.

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La sua posizione è talmente decentrata a nord nel globo terrestre, che anche durante il recente solstizio d'estate il sole non si è alzato dall'orizzonte oltre i 63 gradi. La regione, oltre 200 km a nord della città di Vancouver in linea d'aria, si trova ad appena 230 metri di altezza in una zona climatica che diviene particolarmente secca durante l'estate, e gli abitanti sono abituati al caldo. Ma le massime estive finora si erano mantenute entro i 35-40 gradi. Mai la colonnina di mercurio si era avvicinata, come è successo a fine giugno, per tre giorni consecutivi ai 50 gradi. E siamo solo all'inizio della stagione degli incendi, che interessano l'intera fascia costiera del Nord America, dalla città di Portland soffocata dall'afa a San Diego, dove si sono già accesi i primi focolai. La mappa delle regioni a rischio negli Stati Uniti abbraccia praticamente la metà del paese.


LE VITTIME
Nel singolo stato canadese del British Columbia che ha una popolazione di appena cinque milioni, i decessi nell'ultima settimana sono triplicati oltre quota 700, rispetto a un anno fa. Le autorità sanitarie di Usa e Canada stimano che il numero delle vittime per l'eccesso di calore è già salito oltre quota 1.000. Nel solo Canada si contano 136 grandi incendi boschivi. A Portland da più di una settimana centinaia di abitanti che non hanno condizionatori d'aria nelle proprie case dormono in sacco a pelo nelle palestre delle scuole, dove sono stati allestiti centri di soccorso. In California gli incendi sono già accesi, mentre in Florida, con almeno un mese di anticipo, gli abitanti attendono l'arrivo del quinto uragano stagionale: Elsa, il primo che sembra in grado di causare disastri mortali. Uno studio appena pubblicato dalla National Academy of Sciences mostra che i cambiamenti climatici hanno incrementato del 10% la probabilità che un uragano salga di grado fino a minacciare conseguenze catastrofiche.

 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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