La strage di Las Vegas, ancora senza un movente, ha scosso l'America ma anche il mercato delle armi. Non nel modo in cui ci si aspetterebbe, però: esclusa da Trump qualsiasi stretta sulla vendita, infatti, si è al contrario registrata una vera e propria corsa all'acquisto dei 'bump stock', i dispositvi utilizzati dal killer Stephen Paddock per trasformare 12 dei suoi fucili in armi automatiche. Da quando se n'è iniziato a parlare il giorno della strage, questi congegni poco costosi e ancora legali, sono diventati un must have per i cittadini americani e le scorte delle armerie online sono andate rapidamente ad esaurirsi. Il presidente Donald Trump ha già assicurato che «la questione sarà esaminta a breve», mozione sostenuta anche dalla National Rifle Association, la potente lobby delle armi Usa, di rivedere i regolamenti sui 'bump stock'.
Una delle compagnie che producono questo congegno, la texana Slide Fire, rende noto sul suo sito di aver esaurito le scorte. «Noi abbiamo deciso temporaneamente di non accettare più ordini per provvedere nel modo migliore a quelli già ricevuti», si legge sul loro sito. Mentre un'altra ditta produttrice, Bump Fire Systems, con sede sempre in Texas, non riceve più ordini a causa «della grande richiesta». E su Facebook esorta i clienti «ad essere per favore pazienti». «Potrò fare un ordine presto?» si domanda preoccupato un utente di Facebook: «voglio comprarne uno prima che si rendano illegali».
Alcuni grandi magazzini, come Walmart e Cabelàs, hanno volontariamente ritirato dalle loro armerie il prodotto, a seguito del dibattito, che dai media sta passando al mondo della politica, sulla legalità di questi dispositivi.
Usa, boom di vendite per il "bump stock": il congegno usato dal killer di Las Vegas
Sabato 7 Ottobre 2017
Non è una novità che subito dopo una sparatoria di massa si registri negli Stati Uniti un picco nelle vendite delle armi dovuto principalmente al timore che possano passare misure di controllo sulle armi. Ed anche dopo la strage di Las Vegas, puntualmente, è aumentato il valore delle azioni delle società che producono armi, perché gli investitori hanno scommesso sulla corsa all'acquisto di pistole e fucili.
