Brasile, Senato approva l'impeachment per la presidente Rousseff

Giovedì 12 Maggio 2016
Brasile, Senato approva l'impeachment per la presidente Rousseff
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Il Senato del Brasile ha approvato - con 55 voti a favore e 22 contro - la procedura di impeachment che prevede la sospensione di 180 giorni di Dilma Rousseff. E la prima presidente donna del Brasile ha reagito chiamando i brasiliani che sono con lei a mobilitarsi: «Dico ai brasiliani che si oppongono al golpe: mantenetevi mobilitati, uniti e in pace, perché la lotta per la democrazia è permanente, non ha data per terminare»

La maggioranza di 55 voti favorevoli e 22 contrari con la quale il Senato si è espresso per la messa in stato di accusa di Rousseff rappresenta per la presidente brasiliana una cocente sconfitta, dopo i tentativi di bloccare la procedura, da lei definita un golpe parlamentare. Il Senato, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, indagherà sulle accuse rivolte alla Rousseff ed infine si esprimerà con un altro voto, nel quale sarà necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi per rimuovere definitivamente la presidente brasiliana dal suo incarico.

Il commento
Si affidano ai social network le prime dichiarazioni della presidente del Brasile, Dilma Rousseff. «È un golpe», ha scritto sulla sua pagina Facebook il capo di Stato, che ora verrà sospeso dall'incarico fino a 180 giorni per consentirgli la difesa davanti alla Corte suprema. «Senza riuscire a identificare il reato commesso, il Senato federale ha deciso di allontanare la presidente Dilma e proseguire l'impeachment», si legge ancora. In conferenza stampa, poi, ribadisce: «È un impeachment fraudolento, un vero golpe.

In gioco ci sono il rispetto della volontà sovrana dei 54 milioni di elettori che mi hanno votata e il rispetto della democrazia».

La sospensione della Rousseff mette temporaneamente fine a 13 anni di governo di sinistra del Partito dei Lavoratori, sempre più impopolare tra gli elettori brasiliani a causa della crisi economica e dei legami con il gigantesco scandalo della corruzione che vede coinvolta l'azienda petrolifera di stato Petrobras. La legge brasiliana prevede che il vice presidente Michel Temer, esponente del centrista Partito del Movimento Democratico Brasiliano, assuma immediatamente l'incarico di capo dello stato. Temer assunse la carica di vice presidente nel 2011, quando la Rousseff venne eletta per la prima volta alla presidenza del Brasile, prima donna a ricoprire la carica nella storia del Paese.

Il rapporto tra Rousseff e Temer, definito negli ultimi tempi dalla presidente brasiliana un «traditore», si è rapidamente deteriorato dopo che il partito del vice presidente, il Pmdb, il mese scorso si è ritirato dalla coalizione di governo. Il Brasile, fino a pochi anni fa una delle economie più in crescita nel mondo, sta ora attraversando una delle peggiori recessioni della sua storia, con 11 milioni di brasiliani che rimangono senza lavoro. Temer, considerato più favorevole al libero mercato, ha invitato gli investitori alla calma, anticipando che intende ridurre il numero degli incarichi ministeriali e varare una serie di nomine pescando tra le varie forze politiche. La Rousseff è accusata di aver manipolato i conti pubblici per nascondere la reale entità del buco di bilancio durante la sua campagna per la rielezione nel 2014. La presidente brasiliana, che come ha riferito la stampa ha già portato via i suoi effetti personali dal suo ufficio prima del voto del Senato, ha sempre negato ogni addebito.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 19:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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