Londra, Johnson: «Interferenze russe nelle elezioni 2019, diffusi documenti governativi»

Giovedì 16 Luglio 2020
Londra, Johnson: «Interferenze russe nelle elezioni 2019, diffusi documenti governativi»
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«Attori russi» avrebbero cercato d'interferire nelle elezioni britanniche del 2019, contribuendo alla diffusione di un rapporto - autentico, ma interlocutorio - sul possibile impatto di un accordo commerciale post Brexit fra il governo Tory di Boris Johnson e l'amministrazione Usa di Donald Trump sul servizio sanitario nazionale (Nhs). Lo sostiene lo stesso governo Johnson illustrando le prime conclusioni di un'indagine condotta sulla vicenda: esplosa in campagna elettorale quando l'allora leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, poi peraltro sconfitto nettamente alle urne, rese pubblico la documentazione denunciando il possibile accordo.

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«Il governo - ha detto oggi il ministro degli Esteri, Dominic Raab - ha concluso che attori russi quasi certamente cercarono d'interferire nelle elezioni politiche del 2019 attraverso l'amplificazione online di documenti governativi illecitamente acquisiti».

Documenti trapelati sulla piattaforma Reddit. Raab ha peraltro precisato che non risultano «prove di attività su più larga scala» di Mosca rispetto alla campagna elettorale.

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Il ministro degli Esteri del governo Johnson, intervenendo in Parlamento, ha definito quelli trapelati come «documenti governativi sensibili relativi al negoziato sull'Accordo di Libero Scambio fra Regno Unito e Usa» che Londra e Washington mirano a definire per il post Brexit. Il materiale, ha proseguito, «fu disseminato online attraverso la piattaforma social Reddit. E quando queste attività non ottennero popolarità, vennero fatti altri tentativi di promuoverne la diffusione in vista delle elezioni».

«Sebbene non vi sia prova di una campagna russa su più vasta scala contro le elezioni politiche, ogni tentativo d'interferire nel processo democratico resta inaccettabile», ha concluso Raab, rivendicando «l'assoluta priorità di proteggere la democrazia e le elezioni» da parte dell'esecutivo e sottolineando come sulla vicenda sia in corso anche «un'indagine penale» della polizia. Già nell'immediato i conservatori avevano denunciato un qualche presunto coinvolgimento russo (o di russi) nella diffusione di quei documenti imbarazzanti, accusando Corbyn di essersi comportato come «una stupida pedina» del Cremlino.

La conferma odierna dei sospetti di allora da parte del governo - sia pure con la formula dubitativa del «quasi certamente» e senza accuse dirette allo Stato russo - appare tuttavia una scelta ad orologeria: visto che il 22 luglio prossimo la commissione Intelligence della Camera dei Comuni si prepara a pubblicare un rapporto realizzato mesi fa sullo stesso tema, quello del sospetto di manovre russe nella politica britannica, i cui contenuti rischiano viceversa d'imbarazzare proprio la parrocchia Tory di Boris Johnson, concentrandosi in particolare sulle congetture d'intromissioni nella campagna referendaria per la Brexit.

Ultimo aggiornamento: 22:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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