La Commissione Ue ora tira dritto sui risparmi forzati sull'elettricità da far scattare in inverno, nelle ore di picco, 3-4 ore al giorno, e secondo un piano a fasce orarie deciso dai singoli Paesi. È questa la proposta che arriverà oggi al collegio dei Commissari, dopo il piano di tagli varato sul gas, nonostante le resistenze di alcuni paesi.
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Così va messo in conto in Italia che «le fornaci del vetro non possono essere spente», oppure che «per un'azienda alimentare è meglio chiudere mezza giornata piuttosto che un'ora al giorno» se si vuole risparmiare, ma anche evitare gli scaffali mezzi-vuoti». Distacchi volontari e incentivati o razionamenti draconiani? «Dobbiamo essere pronti a tutto», ha precisato.
I certificati Ets
Nel frattempo, però, non è possibile che l'Europa lasci inascoltate le proposte anti-tsunami arrivate da tempo dalla stessa Confindustria, ha lamentato Bonomi. Il tetto al prezzo del gas, tanto sollecitato, è soltanto una delle leve: ci sono altre vie da battere in Europa per evitare uno tsunami, secondo il presidente di Confindustria. Per esempio vanno «sospesi subito i certificati Ets» che pagano le imprese per poter inquinare. E «non è possibile che fondi speculativi siano liberi di operare» anche su certificati che dovrebbero comprare soltanto le imprese. Poi le nuove sollecitazioni al governo. Dallo sblocco delle autorizzazioni per gli impianti rinnovabili al taglio necessario per i tempi di allacciamento «da tre mesi a due anni». Lo stesso ministro Cingolani, ha sottolineato i paletti ancora oggi piazzati dalle sovraintendenze per bloccare progetti cruciali: «C'è una quantità enorme di potenza energetica di impianti nuovi bloccata perché ci sono le sovraintendenze che bloccano l'autorizzazione per una questione paesaggistica», ha detto ieri.
Infine, le imprese chiedono da tempo di avere una dote di energia rinnovabile a prezzi controllati sganciati da quelli del gas. È invece atteso la prossima settimana il decreto per offrire una certa quantità di gas di produzione nazionale a prezzo controllato alle aziende che stanno soffrendo (ieri il prezzo del gas si è ulteriormente ridotto fino a 190 euro per megawattora). Non si può ignorare, poi, ha continuato Bonomi, una grande criticità» che rischia di esplodere con l'inizio dell'anno termico, a ottobre. «Moltissime imprese - ha spiegato - sono in difficoltà a rinnovare i contratti a fronte della richiesta di garanzie maggiorate, anche 2-3 trimestri di anticipo. Servirebbe dunque la garanzia statale per le aziende con problemi di liquidità».
Il tavolo di Bruxelles
Tornando ai possibili provvedimenti della Commissione Ue sui tagli ai consumi all'elettricità, la bozza di proposta prevede la selezione obbligatoria di 3 o 4 ore per giorno della settimana in cui ridurre i consumi lasciando agli Stati un margine di discrezionalità circa sugli orari.
Il documento propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioé non da gas. Infine, gli Stati saranno obbligati a introdurre un contributo di solidarietà temporaneo per l'industria fossile. Intanto, il commissario Ue Paolo Gentiloni, ha esortato a «fare presto sul tema energia.
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