Ryan 5 anni, come Alfredino: da ieri si cerca di recuperare il piccolo caduto in un pozzo

Il piccolo si era allontanato per giocare nei campi

Giovedì 3 Febbraio 2022
Ryan 5 anni, come Alfredino: da ieri si cerca di recuperare il piccolo caduto in un pozzo

Sono proseguiti per tutta la notte a Chefchauen, in Marocco, i tentativi di recuperare Ryan, il bimbo di 5 anni caduto in un pozzo martedì, nel tardo pomeriggio. Fa freddo a 60 metri di profondità e manca ossigeno. Sono più di 40 ore che Rayan è laggiù. La corsa contro il tempo per salvare il bambino che, nella caduta è rimasto leggermente ferito alla testa, tiene con il fiato sospeso tutto il Marocco, come nel 1981 l'Italia per il caso di Alfredino Rampi.

Durante la notte, in una diretta senza interruzioni, diffusa su tutte le piattaforme online del Paese, almeno 5 mezzi della Protezione civile hanno scavato a qualche metro di distanza dal pozzo. L'idea è quella di arrivare a una profondità sufficiente per poter creare un passaggio trasversale verso il punto dove si trova Ryan.

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Sulla catena del Rif, a Tamrut, il terreno è roccioso e difficile da perforare. Nella scorse ore è intervenuta anche la squadra di speleologi che ha tentato di calarsi nel pozzo ma senza successo, perché il cunicolo è molto stretto. Non si era mai vista in Marocco una diretta non stop per seguire un evento di cronaca. Le immagini rimbalzano sul web, con un disegno del bambino accovacciato in fondo al pozzo. 

 

Si era allontanato per giocare nei campi, come aveva fatto molte altre volte. Ma quando a sera la mamma non lo ha visto rientrare, è scattato l'allarme. Ryan, 5 anni, è caduto in un pozzo profondo 60 metri, proprio come Alfredino Rampi, che il 10 giugno 1981, cadde in un pozzo artesiano vicino Fiumicino. L'incidente è accaduto martedì, alle 17, secondo la ricostruzione della famiglia, che vive in una zona rurale del Marocco, vicino Chefchauen. La comunità del piccolo centro si è subito data da fare, per cercare di salvare il bambino, ma l'operazione si è rivelata fin da subito molto difficile. Il terreno è roccioso e il borgo, teatro dell'incidente, si trova in una zona impervia sulla catena montuosa del Rif, a nord del Paese. La storia di Ryan commuove il Marocco intero, ora che con le ruspe sono arrivate anche le telecamere.

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cale. Le immagini diffuse in diretta dalla tv mostrano gli escavatori al lavoro e la gente assiepata che spera di rivedere presto il bambino. Proprio come in quelle giornate di giugno alle porte di Roma, raccontate dalla prima grande cronaca in diretta no stop, che tenne con il fiato sospeso l'Italia del presidente Sandro Pertini, accorso sul posto. Da questa mattina, tutti i tentativi di riportare Ryan in salvo sono falliti. I soccorritori hanno calato un telefono con videocamera e sono riusciti a vedere il piccolo, seduto in fondo al pozzo. Gli hanno fornito ossigeno, cibo e acqua, gli parlano per tenerlo sveglio.

 

Un giovane del posto, di costituzione mingherlina, si è offerto volontario per calarsi, ma il pozzo si restringe ulteriormente dopo 30 metri e dopo alcuni tentativi ha dovuto desistere. Un'immagine che in Italia riporta alla mente il nome di Angelo Licheri, il volontario che tentò di salvare Alfredino, divenuto l'eroe di quella che poi finì in una tragedia. Ryan parla, un filo di voce soltanto per chiamare la mamma, poi la comunicazione con il volontario si interrompe. Gli escavatori cercano di accorciare le distanze. I lavori andranno avanti senza interruzione, con luci e telecamere accese. In serata, la rete comincia a diffondere immagini e video. Una italiana residente in Marocco, vista la somiglianza del caso con la storia di Alfredino, scrive alla onlus Alfredino Rampi per chiedere consigli. Se le autorità marocchine lo chiedessero, si farebbero tramite con il servizio di Protezione civile italiano per una collaborazione. I genitori di Ryan sono in stato di shock, poco oltre le ruspe, sorretti dagli amici. 

 

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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